Legittima difesa, via libera dalla Camera
La legittima difesa è stata approvata alla Camera con una maggioranza di 373 Sì nel silenzio assordante e complice del Movimento 5 Stelle che si è limitato a prendere posizione con 25 deputati che non hanno votato o che lo hanno fatto, segretamente, votando un emendamento del Pd, ma di fatto varando una legge fortemente voluta dalla destra intera, Berlusconi compreso. Salvini raggiante ha cantato vittoria portando a casa una legge che è stata spalmata addosso agli italiani dopo averli imbevuti del timore di essere derubati e aggrediti ad ogni angolo di strada.
Colpo grosso quello del ministro degli Interni che sin dal primo giorno post elezioni ha imbandito una campagna elettorale perpetua che ha scavato nell’inconscio dell’italiano facendo uscire tutti i miasmi di razzismo e di paure, mentre i grillini, ormai in balia del leader leghista, rimangono immobili ad assistere allo scempio che si compie quotidianamente sotto i loro spenti occhi, tanto che la Lega si è guardata bene dal prendere posizione in aula onde evitare di risvegliare l’alleato dal sonno nella quale è ormai perennemente calato.
La legittima difesa è una legge a costo zero che non peserà sulle casse dello Stato ma che arricchirà o darà l’impressione di arricchire la sicurezza dell’italiano ormai timoroso anche della sua stessa ombra, viste le continue dichiarazioni del ministro dell’Interno in cui parla di pericoli dentro ogni condominio. La risposta non è stata quella che si penserebbe in uno Stato democratico, ossia di aumentare le forze dell’ordine, le uniche in un ordinamento sano che hanno legittimità di azione.
Si è pensato invece di fare l’opposto, accarezzando le paure ancestrali degli italiani; armarli o rendere più facile l’accesso ad un’arma in modo tale da demandare il compito dello Stato al locandiere, al commerciante o al proprietario di una villa che trovandosi dinnanzi un malavitoso ha via libera nel far fuoco.
Tutto si gioca sulle parole, come sempre accade, perché è nella modifica di esse che si nascondono le differenze e le eventuali novità, ma l’avverbio “sempre” a poco potrà servire visto che nelle fantasie più recondite dei leghisti e del loro elettorato ciò che non si vuole è l’indagine successiva allo sparo, cosa che invece continuerà ad accadere visto che l’inchiesta avrà luogo e saranno i magistrati a pronunciarsi sulla vicenda, facendo sì che colui che spara si ritroverà indagato per accettare i fatti e valutarne il pericolo.
E allora cosa cambia? Cambia che la gente si sentirà legittimata a richiedere il porto d’armi anche se per uso sportivo, la maggior parte delle licenze rilasciate dalle questure sono di questa tipologia e automaticamente si sentirà legittimata nel far fuoco se ne dovesse riscontrare l’eventuale pericolo.
“Si tenterà di abbreviare i tempi delle inchieste” è quanto afferma un deputato di Forza Italia, ma anche qui rimane l’incognita visto che bisognerà sempre appurare se non si è trattato di un eccesso basato proprio sulla sensazione psicologica che, da domani, sarà legittimo aprire il fuoco salvaguardando chi spara, ed è qui che è intervenuta tempo fa la magistratura affermando che sarà molto difficile distinguere tra un turbamento grave ed uno semplice, il tutto per la gioia di chi può realizzare il sogno italiano degli spaghetti western e della caccia alla volpe nel proprio orticello.
Video: Legittima difesa: ecco cosa prevede la nuova legge
di Sebastiano Lo Monaco