Le Nazioni Unite adottano una risoluzione per salvare i siti culturali iracheni
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato giovedì scorso una risoluzione relativa al salvataggio dei beni culturali dell’Iraq, nei giorni in cui in Siria c’è una forte preoccupazione per le sorti della città archeologica e patrimonio mondiale dell’Unesco di Palmyra, assediata dai terroristi dell’Isil.
La risoluzione non vincolante, redatta da Germania e Iraq, condanna la distruzione “barbarica” e i saccheggi dei siti che fanno parte del patrimonio delle risorse umane, e invita gli Stati ad avviare azioni penali contro coloro che commettono questi crimini.
Nel documento si esortano gli Stati ad avviare procedimenti penali anche nei confronti di coloro coinvolti nel traffico di questi oggetti d’antiquariato. L’ambasciatore iracheno all’Onu, Mohammed Ali Hakim, ha dichiarato che “la distruzione del patrimonio culturale dell’Iraq, che è la culla della civiltà, è un atto non meno barbaro e pericoloso dell’uccisione degli iracheni”.
Il segretario di Stato presso il Ministero degli Esteri tedesco, Maria Boehmer, ha dichiarato che la distruzione di questi beni culturali costituisce un “crimine di guerra e un attacco contro tutta l’umanità”, aggiungendo che: “Tutti dovrebbero sapere che l’acquisto di un pezzo di antiquariato proveniente da questi siti, costituisce un sostegno finanziario alle attività dei gruppi terroristici”.