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Regime saudita finanzia le politiche coloniali Usa in Medio Oriente

Il regime saudita è diventato il finanziatore di tutte le politiche coloniali statunitensi in Medio Oriente e oltre. Non solo stanno consegnando il denaro per finanziare le guerre degli Stati Uniti, ma stanno anche finanziando gli Usa comprando armi allo scopo specifico di aizzare conflitti e divisioni tra le varie comunità e Paesi musulmani. Allo stesso tempo, l’Arabia Saudita è complice dei crimini commessi contro i palestinesi, kashmiri e rohingya in Myanmar.

medio_orienteL’Arabia Saudita sta pagando miliardi di dollari per presentarsi con una nuova maschera “liberale”, ma la realtà dell’oppressione contro gli oppositori al regime è molto chiara. Migliaia di prigionieri politici stanno marcendo in prigione e molti altri affrontano la pena capitale.

Allo stesso tempo vediamo che il regime saudita sta diventando più aggressivo nel tentativo di controllare la Lega araba e l’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), che tradizionalmente ha il suo quartier generale in Arabia Saudita, sostenendo che cercano stabilità e pace, ma le loro azioni stanno avendo l’effetto opposto. Stanno promuovendo guerra e sedizione dove dovrebbero esserci armonia e tranquillità. L’Oic in particolare è stata creata per sostenere la causa palestinese, ma ora è sotto l’influenza e la guida dei sauditi che, invece di sostenere i palestinesi sono diventati promotori del regime sionista.

La complicità della Lega araba

L’ultimo vertice della Lega araba ha chiesto un’indagine internazionale sull’uso “criminale” delle armi chimiche in Siria e ha condannato ciò che considera l’interferenza dell’Iran negli affari di altri Paesi. L’incontro si è aperto solo 24 ore dopo una raffica di attacchi lanciati dagli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia contro obiettivi che secondo loro erano legati allo sviluppo di armi chimiche in Siria.

I leader al vertice della Lega araba hanno omesso di discutere gli attacchi guidati dagli Stati Uniti che sono giunti in seguito al presunto uso “criminale” di armi chimiche in Siria. Arabia Saudita, Bahrain e Qatar hanno già rilasciato dichiarazioni a sostegno dell’azione mentre Egitto, Iraq e Libano hanno espresso preoccupazione.

Lo scorso mese, gruppi per i diritti umani hanno esortato il presidente francese Emmanuel Macron a fare pressione sul principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, avvertendo che Riyad ha usato armi francesi per bombardare lo Yemen. Il presidente Emmanuel Macron ha difeso le vendite di armi francesi alla coalizione a guida saudita, ma ha dichiarato, con non poca ipocrisia, di essere preoccupato per la situazione umanitaria e di ospitare una conferenza sulla questione prima dell’estate.

Successivamente, un gruppo per i diritti umani ha intentato una causa al tribunale di Parigi contro il principe Mohammed, accusandolo di complicità nella tortura e di trattamenti inumani nello Yemen. La denuncia a nome di Taha Hussein Mohamed, direttore del Centro legale per i diritti e lo sviluppo (Lcrd), accusa il ministro della Difesa dell’Arabia Saudita responsabile degli attacchi che hanno colpito i civili nello Yemen.

L’Arabia Saudita continua a commettere violazioni diffuse dei diritti umani fondamentali. Le violazioni più pervasive colpiscono persone nel sistema di giustizia penale, donne e ragazze, lavoratori migranti e minoranze religiose. La persecuzione dei dissidenti pacifici e dei difensori dei diritti umani indipendenti è diffusa. Anche la coalizione saudita in Yemen ha commesso numerose violazioni del diritto umanitario internazionale da quando ha avviato la brutale aggressione militare nel marzo 2015.

di Giovanni Sorbello

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