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Polonia: il costo della sudditanza agli Usa

di Salvo Ardizzone

Martedì è stato siglato l’accordo fra Stati Uniti e Polonia per la fornitura d’un imprecisato numero di batterie di missili anti-missile Patriot e la relativa assistenza, per un valore di 5 Mld di dollari. Il presidente polacco Bronislaw Komarowski si recherà a maggio negli Usa per firmare il contratto con la Raytheon, la ditta produttrice.

L’ambasciata di Washington a Varsavia ha celebrato il fatto come un evento della massima rilevanza per i rapporti fra i due Paesi e per la Nato. Il Presidente polacco, da parte sua, ha dichiarato che nell’ambito dell’ammodernamento delle Forze Armate, il cosiddetto scudo anti-missile costituiva la priorità delle priorità.

La Polonia è fra i Paesi europei che più si sono spesi prima per far deflagrare la crisi ucraina e poi per attizzarla, spingendo a testa bassa per un confronto in stile Guerra Fredda con la Russia, facendosi di fatto un satellite della politica Usa.

Washington continua a premere per tener viva una crisi che spezza ogni collaborazione fra Ue e Mosca e ridà un ruolo alla Nato (che l’aveva perso da tempo), lasciandone i costi sugli alleati/sudditi. Da tempo intendeva cingere la Russia d’una cintura di nuove basi militari e di batterie di missili anti-missile; adesso, come programmato, lo scacchiere polacco verrà coperto, ovviamente a spese di Varsavia, che pagherà profumatamente (5 Mld per cominciare) per realizzare gli scopi della Casa Bianca.

L’accordo non è giunto all’improvviso ed altri sono in gestazione per perseguire i disegni Usa di alzare il livello della tensione con Mosca. Washington ha appena inviato 300 istruttori per l’Esercito di Kiev, che s’aggiungono ad altri britannici già in Ucraina, e sta ancora valutando la fornitura di armamento offensivo.

Gli accordi di Kiev per l’Amministrazione Usa sono stati una iattura, perché hanno congelato una crisi creata ad arte, perfettamente funzionale ai suoi interessi. Con le continue provocazioni a Mosca da un canto, e gli aiuti e le assicurazioni d’assistenza a diversi Paesi dell’Est Europa, Ucraina in testa, mira a farli saltare, per impedire una normalizzazione che depotenzierebbe il meccanismo delle sanzioni e la contrapposizione stessa fra la Ue e la Russia.

In questo gioco cinico e dissennato, è incredibile la cecità dei Paesi europei, che si lasciano manovrare come marionette contro i propri più elementari interessi, pagandolo pure a caro prezzo.

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