La Turchia apre il più grande campo profughi per gli sfollati di Kobani
La Turchia ha aperto ieri il più grande campo profughi che potrà ospitare 35mila civili in fuga dai combattimenti di Kobani, tra le forze curde e i terroristi dell’Isil. Situato nella città sul confine sud-orientale di Suruc, il campo è attrezzato con due ospedali, sette cliniche mediche e aule per 10mila bambini, ha riferito il portavoce dell’agenzia nazionale di gestione delle catastrofi Afad.
I combattimenti a Kobani hanno provocato un afflusso in Turchia di circa 200mila rifugiati. La maggior parte dei profughi (sono 1,7 milioni) vive al di fuori dei 24 campi attualmente allestiti in Turchia, spesso per le strade o nelle baraccopoli, provocano tensioni con la popolazione locale. Solo negli ultimi giorni le autorità hanno iniziato a trasferirli nei campi.
L’Isil ha attaccato Kobani più di quattro mesi fa. Le Forze militari curde irachene sono state inviate nell’area per aiutare i curdi siriani a contrastare l’avanzata dei terroristi. Attualmente i curdi controllano circa il 90 per cento di Kobani, ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna.