La strategia saudita ora punta su Hezbollah
Si delinea sempre di più la strategia che sta portando il medio oriente verso un nuovo e devastante conflitto. L’aspetto ancora più inquietante è rappresentato dai progetti bellicosi dei vari protagonisti, pronti a tutto pur di raggiungere i rispettivi obiettivi.
Tra gli attori principali vi è certamente il principe saudita Bandar Bin Sultan, segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Capo dell’Intelligence saudita, l’uomo che Riyadh ha scelto per l’organizzazione e la formazione dei gruppi terroristici attivi nella regione. Proprio poche settimane fa, il rappresentante saudita ha avuto un incontro a Washington con i funzionari della sicurezza degli Stati Uniti.
Bandar Bin Sultan durante i suoi colloqui con i funzionari di Washington ha chiesto di lasciare all’Arabia Saudita il controllo delle operazioni in Siria e in Libano, esprimendo la volontà di Riyad di continuare il sostegno e l’invio di armi ai gruppi terroristici in Siria.
Il principe Bandar ha incontrato anche alti funzionari della sicurezza di Israele a Tel Aviv, incontro in cui sono stati messi a punto piani per bombardare determinati obiettivi all’interno della Siria e del Libano, oltre a condurre attività di sabotaggio da parte di gruppi terroristici in entrambi i Paesi.
Alcune settimana fa, il sito siriano Dam ha riferito che Bandar Bin Sultan ha predisposto la formazione di gruppi terroristici in Libano, in collaborazione con alcuni politici libanesi, tra cui il fedelissimo “amico” e capo del partito Al-Mustaqbal, Saad al-Hariri, oltre che con il famigerato Samir Geagea, leader dei cristiano-maroniti delle Forze libanesi.
“Il principe Bandar ha già inviato centinaia di suoi mercenari in Libano attraverso la Siria,” riferisce Dam Press. Le fonti affermano inoltre, che i mercenari di Bandar hanno ricevuto un particolare addestramento nei campi del gruppo terroristico salafita del Fronte al-Nusra.
Saad al-Hariri e Bandar Bin Sultan hanno avuto lo scorso ottobre un incontro nella città saudita di Jeddah, subito dopo l’attentato terroristico di Beirut che portò all’uccisione del capo della sicurezza interna libanese, generale Wissam al-Hassan. Nel corso della riunione, le due parti hanno deciso di intensificare le tensioni in Libano attraverso operazioni terroristiche da parte di gruppi estremisti armati e supportati dal regime di al-Saud, lo riferisce una fonte di Al-Manar.
La riunione presieduta a Jeddah da Saad al-Hariri si è svolta con l’obiettivo di creare tensioni e divisioni tra le comunità libanesi, e di sostenere e diffondere il terrorismo in Siria con il coordinamento e la cooperazione dei loro alleati internazionali e regionali.
Questo è lo scenario abbastanza drammatico che vede la Resistenza libanese del movimento Hezbollah, l’obiettivo principale della strategia terroristica del principe Bandar e dei suoi fedeli alleati occidentali, che temono il movimento libanese per il suo ruolo e il suo peso sempre più fondamentale nella regione medio orientale.