di Giovanni Sorbello
Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano libanese al-Akhbar, le Nazioni Unite hanno ricevuto informazioni relative ad un importante carico di armi spedite dai sauditi attraverso un Paese dell’Europa orientale, al Fronte al-Nusra e all’Emirato Islamico dell’Iraq, gruppi attivi in Siria e affiliati all’organizzazione terroristica al-Qaeda.
Il rapporto evidenzia che all’inizio del mese di luglio l’Arabia Saudita ha raggiunto un accordo con l’esercito israeliano per comprare armi da inviare ai “ribelli” siriani. La radio israeliana ha confermato che l’Arabia Saudita ha firmato un contratto di 50 milioni di dollari con l’esercito israeliano per fornire armi ed attrezzature militari già utilizzate, ai miliziani che combattono in Siria. Le armi comprendono diversi tipi di missili anticarro, veicoli militari, attrezzature di artiglieria e visori notturni.
Il quotidiano Daily Telegraph ha specificato che un mese fa l’Arabia Saudita ha fornito ai “ribelli” in Siria, missili anticarro Konkurs. Fonti legati ai “ribelli” hanno confermato di aver ricevuto il primo lotto di armi pesanti dall’Arabia Saudita, nella città settentrionale di Aleppo.
Il 14 giugno scorso, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ordinato alla sua amministrazione di autorizzare la fornitura di armi ai miliziani siriani. Il presidente israeliano Shimon Peres ha espresso compiacimento per la decisione di Washington di sostenere l’opposizione armata in Siria.
Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha messo in guardia tutti gli Stati che stanno fornendo armi ai miliziani in Siria, affermando che si potrebbero verificare pericolose ripercussioni.
