La speculazione israeliana nella tragedia irachena
Nella tragedia del popolo iracheno afflitto dalle terribili crudeltà dei terroristi dell’Isil, emergono anche episodi di vile speculazione da parte di Paesi stranieri. Uomini d’affari israeliani stanno acquistando proprietà appartenenti alle minoranze sfollate nelle regioni assediate dall’Isil nel nord dell’Iraq, per preparare il terreno alla sistemazione di più di 2mila ebrei, lo ha riferito giorni fa l’agenzia iraniana Fars News.
Diverse agenzie immobiliari a Mosul e in altre città della provincia di Ninive, nel nord dell’Iraq, avrebbero iniziato ad acquistare case e terreni di proprietà delle minoranze irachene, tra cui cristiani, Izadis e turkmeni.
Gli agenti immobiliari offrono “prezzi interessanti” in cambio di proprietà e poi li vendono a uomini d’affari israeliani. Più di duemila ebrei hanno fatto ritorno nella regione del Kurdistan iracheno, per insediarsi nelle zone settentrionali dell’Iraq.
Migliaia di iracheni cristiani, sciiti e di altre comunità sono stati costretti ad abbandonare le loro case a Mosul, a causa dei crimini e delle brutalità compiute dai terroristi dell’Isil. La maggior parte dei cristiani residenti nella provincia nord-occidentale di Ninive sono fuggiti dopo l’arrivo dei miliziani nella regione.