La Russia progetta una super portaerei a propulsione nucleare
La Russia intende dotarsi di una super portaerei a propulsione nucleare; ad annunciarlo è la società a capitale statale Russia United Shipbuilding Corporation. La notizia era già nell’aria, ed era stata anticipata a inizio d’anno dalla Tass.
Il progetto, denominato Shtorm Projetct 23000E, è già stato realizzato da due “bureau” di progettazione nel 2015; riguarda una nave da 100mila tonnellate, per intenderci della stessa stazza della classe Nimitz americana, capace di portare una novantina di velivoli imbarcati, lanciati da catapulte elettromagnetiche (Elmas) in grado di permettere un numero assai maggiore di decolli e quindi di missioni, perché assai più rapide ed efficienti di quelle tradizionali.
È un progetto ambizioso la cui messa in cantiere era prevista per il 2025, dopo la costruzione di 2/4 navi d’assalto anfibio destinate a sostituire le Mistral non consegnate dalla Francia a seguito delle sanzioni; adesso, a seguito delle mutate condizioni geopolitiche, l’annuncio che l’unità verrà impostata a partire dal 2019.
Per la Russia è una portaerei di terza generazione, dopo gli incrociatori portaeromobili della classe Kiev degli anni ’70 e la Kutznetsov completata nel ’91, ma si tratta di un’unità di caratteristiche e potenzialità completamente diverse, a cominciare dall’apparato motore nucleare, che dovrebbe essere sviluppato da quello previsto per le super cacciatorpediniere da 18mila tonnellate, e poi appunto dalle catapulte Elmas, il cui prototipo è già stato realizzato dal Central Aerohydrodynamic Institute (TsAGI).
Non potendo più rivolgersi ai tradizionali cantieri ucraini, la costruzione verrà affidata a quelli Sevmash di Severodivinsk, che all’enorme esperienza accumulata nella realizzazione di sottomarini nucleari, uniscono quella relativa alla recente trasformazione di un’unità della classe Kiev nella portaerei Vikramaditya per la Marina indiana. La costruzione dovrebbe richiedere diversi anni, con un investimento stimato dal progetto in 5,63 Mld di dollari, ma che secondo diversi analisti potrebbe salire fino ai 12.
Con la realizzazione di un’unità che ha tutte le caratteristiche di una Cvn americana, la Marina russa compirebbe un enorme salto qualitativo e disporrebbe di uno strumento di proiezione di forza di gran lunga superiore alle portaerei cinesi (navi di concezione e caratteristiche tradizionali) o a quelle di qualsiasi altra Marina al mondo. Le stesse costruzioni a propulsione nucleare francesi, come la Charles de Gaulle, o la futura portaerei inglese, sono assai lontane dalle potenzialità dello stormo aereo che verrebbe imbarcato sulla nave russa.
È un ulteriore, fondamentale, tassello posto da Putin per tutelare gli interessi del proprio Paese, attraverso l’uso strategico del proprio strumento militare dinanzi alla crescente aggressività di Washington.