Cultura

La presenza dell’ebraismo in Palestina

Il Profeta Abramo (saluto di Dio su di lui) nel 1900 A.C. è migrato insieme Lot (figlio di suo fratello) dall’Iraq in Palestina, e ha invitato la popolazione di questa regione al richiamo di Dio. Dopodiché le tribù ebraiche, alla ricerca di acqua e cibo, migrarono verso questa area e cominciarono  a vivere tra le popolazioni già residenti in questa regione, che le accettarono grazie alla loro ospitalità. Però dopo che il loro numero iniziò a salire cominciarono a combattere controle popolazioni ospitanti e cercarono di impadronirsi di una parte del territorio. Il culmine della loro potenza fu raggiunto durante l’era del profeta Salomone, in un momento in cui avevano sotto controllo buona parte del territorio. A causa della loro natura egoistica tra di loro iniziarono dei dissidi che portarono alla divisione del loro regno che alla fine venne distrutto, dopo la morte di Salomone, dal babilonese Nabopolassar. La maggior parte degli ebrei venne ridotta in schiavitù ma Ciro il Grande li liberò permettendo loro di far ritorno in Palestina.

Nella Bibbia ci sono diverse storie che raccontano la battaglia tra i palestinesi e gli ebrei invasori. Dopo che i Romani distrussero il Tempio, uccidendo gran parte degli ebrei ponendo fine alla loro presenza nella regione, questi si dispersero in varie parti del mondo (Diaspora).

di Redazione

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