L’Unità d’Informazione Finanziaria (Uif), istituita presso la Banca d’Italia, nel suo rapporto per il 2013 comunica che le segnalazioni di operazioni sospette sono aumentate vertiginosamente rispetto al 2012; il loro importo complessivo è pari a ben 84 Mld di Euro. Il trend continua nel 2014, che, nel solo primo semestre, conta già 38mila segnalazioni, con un ulteriore +23% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Significativa è l’origine delle segnalazioni: arrivano per 85% dalle banche e per il 4% dai professionisti, mentre spicca la pratica assenza di indicazioni da parte della Pubblica Amministrazione.
Il Direttore dell’Uif, Claudio Clemente, ha altresì evidenziato come la crisi economica faccia esplodere il fenomeno del’usura, le cui segnalazioni sospette, nel 2013, sono addirittura raddoppiate rispetto al 2012. Inoltre, Clemente sottolinea il ricorso, sempre più diffuso, a strumenti di finanza innovativa, mandati fiduciari e complesse costruzioni societarie per coprire fenomeni di corruzione e riciclaggio.
È la fotografia d’una società malata che, mentre la parte sana soffre per una crisi di cui non si vede la fine, continua, anzi, incrementa il suo malaffare e ingrassa, sperimentando metodi sempre più sofisticati per farla franca. Questo, mentre la Pubblica Amministrazione è cieca e sorda, evidentemente troppo occupata a vessare chi tira la carretta per porsi banali problemi come la legalità.