Medio Oriente

Deir ez-Zor obiettivo strategico di Israele

Il regime sionista inizia a credere che la liberazione delle alture del Golan sarà attuata da un’organizzazione legata all’Asse della Resistenza, ma non dal governo di Bashar al-Assad attraverso le Nazioni Unite. Negli ultimi anni, nel corso della guerra siriana, la provincia di Deir ez-Zor è stata sottoposta a continui attacchi aerei da parte di Israele. Gli attacchi israeliani avrebbero il fine di impedire il trasferimento di armi dall’Iraq attraverso la Siria al sud del Libano. Alcuni associano l’aggressività a un ingenuo tentativo di eliminare alcuni individui legati alle forze pro-iraniane. 

Strategia israeliana

Secondo il piano del Mossad, tali azioni “indeboliranno” la posizione dell’Irgc (Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica) a Deir ez-Zor. I fatti mostrano che Hezbollah ha un invidiabile potenziale missilistico. La creazione di reti di milizie siriane all’inizio del conflitto è stata originariamente concepita come un progetto in prospettiva futura.

Il sionismo è consapevole dei rischi associati alla sua sopravvivenza, quindi sta facendo di tutto per impedire il rafforzamento dell’influenza iraniana in Siria. I timori del regime di occupazione in Siria sono collegati al lavoro ideologico delle Guardie rivoluzionarie islamiche. Il partito di rinascita socialista arabo e le organizzazioni palestinesi nei campi profughi siriani non hanno mai rappresentato una minaccia strategica per il sionismo. Israele crede che in futuro la questione legata alla liberazione delle alture del Golan sarà sollevata da un’organizzazione politico-militare (come Hezbollah, Jihad islamico palestinese o Hashad al-Shaabi), ma non dal governo di Assad con “metodi diplomatici” attraverso le Nazioni Unite.

Presenza iraniana a Deir ez-Zor

È in questa città che Teheran conduce una linea di “familiarizzazione” con le idee della Rivoluzione Islamica. Le Guardie della Rivoluzione Islamica, oltre alla cooperazione con le tribù locali, negli ultimi anni ha avviato la creazione di un centro culturale facendo pressioni per la nomina del governatore dell’omonima provincia – Abdul Majid al-Kawakibi. Non si può negare la grande valenza geografia della provincia. 

L’attuale concentrazione di forze irachene e locali sotto il controllo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche è progettata per bloccare qualsiasi aspirazione dei mercenari filo-americani dal campo di Al-Tanf, le cosiddette “Forze democratiche siriane” e resti dell’Isis. Gli attacchi aerei sionisti contro le “forze pro-iraniane” di Deir ez-Zor sono una tacita assistenza ai “ribelli” nella loro lotta contro Damasco e i suoi alleati. Ma non c’è speranza per il successo di tale assistenza ai terroristi.

Gli attacchi aerei sionisti Siria sono il frutto dell’impotenza di Tel Aviv. Gli occupanti della Palestina non possono ostacolare il lavoro che la Repubblica Islamica dell’Iran sta portando avanti con la popolazione della Siria. Da evidenziare che la campagna aerea israeliana in Siria, che puntualmente provoca vittime civile, gode di un sostegno illimitato da parte degli Stati Uniti e dell’Europa. Tuttavia, gli effetti delle incursioni sono totalmente fallimentari. 

Deir ez-Zor roccaforte dell’Asse della Resistenza

Dal 2017, Deir ez-Zor è una roccaforte delle forze dell’Asse della Resistenza. Movimenti della Resistenza irachena (Harakat Hezbollah al-Nujaba, Saraya Al-Khorasani, Kataeb Imam Ali, Kataeb al-Sabarin), fazioni palestinesi legate ad Hezbollah e all’Irgc, Liwa Fatemiyoun e Liwa Zainebiyoun sono presenti nella provincia. Queste forze sono alleate con le Forze locali di autodifesa (Ndf-Ldf). Israele non riesce ad accettare la realtà. Deir ez-Zor ha già resistito al terrore dei Takfiri, quindi resisterà alle provocazioni del sionismo. L’est della Siria ha assunto un’importante funzione di trasformazione anche in termini ideologici.

Ad Aleppo, possiamo osservare qualcosa di simile sull’esempio della milizia locale di Liwa al-Baqir, che oltre alle attività militari, partecipa ai processi politici della Siria. A Damasco, ci sono organizzazioni fedeli alla Repubblica Islamica dell’Iran che è impegnata in un’opera sociale attiva in tutto il sud della Siria. Pertanto, è logico presumere che in futuro varie formazioni e strutture politiche pro-iraniane, comprese quelle di Deir ez-Zor, creeranno una simbiosi tra loro come Hashad al-Shaabi in Iraq.

di Yahya Sorbello

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