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Khamenei: Hajj come possibilità di incontro tra musulmani

L’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei critica la distruzione dei monumenti islamici dedicati a Maometto, ad Ali e ai califfi durante i primi anni dell’Islam con il pretesto di espandere l’Hajj, ossia il pellegrinaggio santo per i musulmani.

L’Ayatollah ha ribadito questo concetto durante un meeting con un gruppo di organizzatori dell’Hajj e altri officiali tenutosi la scorsa settimana. Durante questo incontro, Khamenei non considera il pellegrinaggio solo un ordine di Allah ai credenti, ma anche un’implicazione di importanti aspetti e messaggi politici.

Menziona la necessità di migliorare le relazioni tra i musulmani, insistendo sull’Umma islamica (comunità di fedeli) come possibile modello di sovranità politica, e ricorda che, oltre all’aspetto spirituale del pellegrinaggio, è necessario enfatizzare, pianificare e mettere in atto altri obbiettivi non necessariamente correlati alla natura religiosa di questo dovere.

L’Ayatollah Khamenei ha mostrato in altre prospettive gli effetti politici del pellegrinaggio, includendo la possibilità di migliorare le relazioni tra i musulmani durante questo evento santo, per poi poter estendere questa stabilità in una prospettiva più ampia, ad esempio tra la Repubblica islamica dell’Iran e gli altri Paesi islamici, e di promuovere relazioni fraterne fra le numerose comunità di musulmani che vivono nella stessa regione.

Khamenei il messaggio della Rivoluzione islamica 

Khamenei vorrebbe diffondere tra i pellegrini il messaggio della Rivoluzione islamica e risolvere tutti i dubbi ad essa correlati, inoltre afferma che il pellegrinaggio ha valenza sia spirituale che politica, e che il pellegrinaggio è cambiato dopo la Rivoluzione. Infatti, secondo l’Ayatollah, l’Hajj post-Rivoluzione può essere considerato il rito delle vere tradizioni abramitiche, perciò dovrebbe differire dal pellegrinaggio precedente o da quello dei Paesi che non hanno sviluppato una conoscenza approfondita dei principi islamici e della Rivoluzione islamica.

Inoltre, l’Ayatollah ha criticato la distruzione del patrimonio islamico, includendo siti dedicati a Maometto, ad Ali, ai Califfi Ben Guidati e ai primi compagni del profeta con il pretesto di espandere il pellegrinaggio. E si lamenta del fatto che, mentre la maggior parte dei Paesi proteggono e custodiscono con cura il proprio patrimonio storico e culturale, molti monumenti islamici sono stati distrutti a Mecca e Medina nel corso della storia.

L’Ayatollah Khamenei richiede all’Organizzazione dell’Hajj e Pellegrinaggio e ad altre entità affini di trovare nuove soluzioni e di stabilire nuovi contatti con quelle di altri Paesi islamici per poter proteggere i monumenti da possibili danneggiamenti.

In conclusione, Khamenei incoraggia gli ufficiali del pellegrinaggio di sfruttare le nuove tecnologie per poter creare sistemi di connessione e cooperazione tra i pellegrini di diversi paesi. Alla fine del discorso, ringrazia tutte le persone coinvolte nell’organizzazione dell’Hajj per il loro impegno e i loro sforzi.

di Alessia Biella

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