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Kashmir, Iran pronto ad aiutare i civili

Il presidente dell’Iranian Red Crescent Society (Ircs) ha espresso la disponibilità dell’Iran a fornire aiuti umanitari ai civili colpiti nei recenti sviluppi in Kashmir.

Il presidente dell’Ircs, Ali Asghar Peyvandi, ha inviato due lettere separate ai capi della Mezzaluna Rossa dell’India e del Pakistan riguardo alla crisi del Kashmir. Il funzionario iraniano ha scritto che la crisi e gli ultimi sviluppi nella regione hanno sollevato molte preoccupazioni sulla situazione civile, aggiungendo che l’Irgc è pronto a cooperare con le società indiane e pakistane in questo senso.

Dal 5 agosto, la regione del Jammu e Kashmir è stata sottoposta a un blocco completo, dopo che l’India ha rinunciato al suo status speciale in quanto il governo ha bloccato l’accesso alle comunicazioni e imposto restrizioni per contrastare eventuali proteste nella regione.

Numerosi gruppi per i diritti umani, tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, hanno ripetutamente invitato l’India a revocare le restrizioni e liberare i detenuti politici. Le autorità indiane sostengono tuttavia che le restrizioni diurne sono state revocate nel 90% della regione.

Dal 1954 al 5 agosto 2019, il Jammu e Kashmir ha goduto di uno status speciale ai sensi della costituzione indiana, che le consentiva di emanare le proprie leggi. Le disposizioni proteggevano anche la legge sulla cittadinanza della regione, che vietava agli estranei di stabilirsi e di possedere terreni nel territorio. L’India e il Pakistan rivendicano entrambi l’intera regione. Anche la Cina controlla parte della regione contestata, ma sono l’India e il Pakistan che hanno combattuto due guerre contro il Kashmir.

Kashmir, rivendicato da tutti

Il Kashmir è stato diviso tra India e Pakistan nel 1947. Entrambi i Paesi rivendicano tutta la regione e hanno combattuto tre guerre. Le truppe indiane sono in costante conflitto con gruppi armati che rivendicano l’indipendenza del Kashmir. L’India accusa regolarmente il Pakistan di armare e addestrare i militanti e di permetterli di attraversare la frontiera nel tentativo di lanciare attacchi. Il Pakistan nega fortemente l’accusa.

Negli ultimi anni, il Kashmir meridionale ha visto intensi combattimenti tra forze indiane e combattenti armati della regione, che chiedono l’indipendenza per la regione dell’Himalaya.

di Giovanni Sorbello

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