Kashmir commemora massacro di 200mila musulmani da parte di estremisti indù
Il Kashmir celebra il 75° anniversario del massacro di centinaia di migliaia di musulmani uccisi nella regione di Jammu. Più di 200mila musulmani furono sistematicamente uccisi da estremisti indù durante la migrazione in Pakistan.
Domenica scorsa, i leader della All Parties Hurriyat Conference (APHC) hanno reso omaggio alla memoria delle persone uccise. Shabbir Ahmad Shah, leader detenuto dell’APHC, in un messaggio dal carcere di Tihar di Nuova Delhi, ha affermato che il massacro di musulmani è stato il massacro più orribile della storia del Kashmir.
“Il Kashmir ha offerto sacrifici per una grande causa e non è lontano il giorno in cui raggiungerà l’amato obiettivo”, afferma la dichiarazione dei leader. Hanno anche esortato la comunità internazionale a fare pressioni sull’India affinché fermi le sue “brutalità” in Kashmir e risolva la controversia in conformità con le aspirazioni del suo popolo e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite.
Tra ottobre e novembre del 1947, la maggior parte dei musulmani che vivevano a Jammu, Kathua, Reasi e Udhampur furono sradicati dalle loro case durante i giorni del genocidio. I crimini commessi durante quella settimana includevano il rapimento e lo stupro di donne musulmane, il massacro di massa di musulmani compresi bambini e il furto di effetti personali.
In uno dei tanti massacri accaduti durante quella settimana, migliaia di musulmani furono caricati su convogli di autocarri per essere inviati a Suchetgarh in India, ma invece furono condotti sulla strada Kathua della regione di Jammu e successivamente uccisi dalle forze indù che li scortavano.
di Redazione
