America

Johnson&Johnson, oppiodi e tribù dei nativi

Cosa centra Johnson&Johnson con gli oppiodi e le tribù dei nativi americani? La notizia è di quelle destinate ad entrare nella storia perché, sia la J&J che altre multinazionali, hanno accetto di retribuire con 590milioni di dollari le tribù Usa. Una decisione presa dall’alta corte dell’Ohio dopo che erano state presentate 3mila querele a causa di un’epidemia collettiva.

La Johnson&Johnson e tre maggiori distributori di oppiodi come McKesson, Ameriscource e Cardina Healt, hanno firmato un accordo che le costringe a pagare una somma enorme ai nativi americani e dell’Alaska, all’incirca 6,8milioni di persone. L’accusa? Aver alimentato un’epidemia di farmaci oppiodi tra i Cherokee dell’Oklahoma, circa 390mila abitanti. 

Si tratta di un accordo storico tra un governo tribale e uno stato degli Usa. La causa nasce dall’ondata di dipendenze e dalle vittime provocate da una serie di farmaci con sostanze psicoattive che hanno avuto effetti similari alla morfina. Per il CDC, centro di controllo delle malattie, dal 1999 al 2019 i farmaci oppiodi hanno causato nei soli Stati Uniti almeno mezzo milione di morti per overdose. Un numero talmente elevato da far superare quello per le vittime di eroina.

A subire i maggiori danni le tribù dei nativi americani e dell’Alaska, si legge in una delle denunce presentate: “Le conseguenze peggiori rispetto a qualsiasi altra popolazione degli Stani Uniti, incluso il più alto numero di vittime pro capite.” Tutte le tribù si sono dimostrate entusiaste dell’accordo preso, i fondi verranno utilizzati per progetti mirati a fornire assistenza e trattamenti socio-sanitari alle persone dipendenti da oppiodi.

Gli oppiodi hanno avuto un impatto devastante soprattutto sui bambini. Nel 2012, uno su dieci di età pari o superiore ai 12 anni ha utilizzato farmaci oppiodi da prescrizione per scopi non medici.

Johnson&Johnson paga ma non ammette colpe

Johnson&Johnson ha erroneamente presentato alla comunità medica i farmaci oppiodi come farmaci che non avrebbero creato nessuna dipendenza, indicati soprattutto per il dolore cronico. McKesson, AmerisourceBergen e Cardinal Healt avrebbero distribuito oltre l’80% dei farmaci oppiodi.

Le multinazionali avrebbero dovuto far rispettare le procedure, segnalare le richieste eccessive da parte delle farmacie bloccando la vendita. Il motivo per cui nulla è stato fatto? Il profitto, enorme.

Le aziende, da parte loro, rifiutano ogni addebito. J&J ha emesso un comunicato dove dichiara che la scelta di pagare non costituisce nessuna ammissione di responsabilità o di eventuali illeciti commessi e continuerà, si legge nel comunicato, a difendersi nelle aule di tribunale.

La realtà però è differente. La scelta di pagare e di chiudere le controversie racconta un’altra storia anche perché il maxi-procedimento è tutt’altro che chiuso. Le tribù sono decise ad andare avanti, come è giusto che sia visto che vi sono altre cause contro le principali catene di farmacie come CVS Healt, Walgreens Boots Alliance e Walmart.

di Sebastiano Lo Monaco

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