CronacaPrimo Piano

Italiani, un popolo tradito e abbandonato dallo Stato

di Salvo Ardizzone

Ancora una volta ci tocca darvi conto del calvario che attraversa il Sistema Italia, e con lui milioni di italiani: l’Istat ci certifica che a fine settembre i disoccupati sono saliti a 3,2 milioni, la cifra più alta dal 2004, ma solo perché è da allora che sono cominciate le rilevazioni con i parametri attuali.

È una situazione spaventosa in cui le famiglie, per sopravvivere, danno fondo a quanto accantonato in una vita di sacrifici; è quanto ha dichiarato il Ministro Padoan in occasione della 90^ Giornata del Risparmio: fra il 2007 e il 2012 (badate, 2012, oggi, dopo altri due anni nerissimi, le cose stanno assai peggio) il tasso del risparmio è calato di almeno 4 punti percentuali. Né il sistema bancario, pur essendo inondato di liquidità, è disponibile a dare supporto, perché secondo quanto riferito dal Governatore di Bankitalia Visco nella medesima occasione, i prestiti alle famiglie continuano a contrarsi.

È un tunnel buio da cui non si vede uscita e che spinge padri di famiglia a gesti estremi per urlare la propria disperazione, come i sette minatori di Sos Enattos a Lula, in provincia di Nuoro, che si sono asserragliati nei pozzi a 80 metri di profondità: da mesi e mesi trattano inutilmente con l’Igea, la società titolare delle concessioni minerarie collegata alla Regione, senza avere alcuna risposta e neanche percepire stipendi.

Di casi simili, in questo disgraziato Paese, ce ne sono una tragica infinità; milioni e milioni di persone a cui insieme al lavoro è stata strappata la dignità, la possibilità di vivere una vita normale, senza dover giungere a doversi murare nella propria abitazione, per evitare lo sfratto dalla propria casa svenduta all’asta per una manciata di euro, come è accaduto a un’anziana coppia ieri vicino Comiso, nel ragusano.

È l’Italia intera che si sfarina, spezzando vite e mietendo sofferenze, mentre aumentano le diseguaglianze con chi i soldi (ma tanti!) continua a farli impunemente  in maniera che definire opaca è poco.

Uno Stato che permette questo non è uno Stato, né tantomeno può permettersi d’accampare diritti verso i cittadini che ha tradito e abbandonato nel peggiore dei modi, venendo meno alla sua ragione d’essere.     

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