Italia: si perdono mille posti di lavoro al giorno, ma per qualcuno va tutto bene
L’Istat ha appena comunicato una selva di dati e sono tutti catastrofici per il Sistema Italia: a luglio la disoccupazione è balzata al 12,6%; rispetto a giugno si sono persi più di mille occupati al giorno, e fra i giovani quasi uno su due (il 42,9%!) è senza lavoro. Inoltre, a dispetto della valanga di parole vuote con cui maschera il suo fallimento, ha notificato alla nostra classe politica inetta che siamo anche tecnicamente in recessione (nei fatti lo siamo da anni), perché pure nel 2° trimestre l’economia s’è contratta, asfissiata dai mille lacci, lacciuoli e sprechi che nessuno si sogna di toccare.
Ma non è tutto, abbiamo battuto un record che reggeva da 55 anni: siamo anche in deflazione, con la differenza che allora, nel ’59, la nostra economia correva a ritmi “cinesi” mentre ora s’affloscia. Completano la fotografia del disastro le rilevazioni che le vendite al dettaglio di giugno restano ferme proprio nel mese del tanto strombazzato “bonus” da 80 Euro, con cui Renzi pensava di rimettere tutto in moto, e che le retribuzioni, rispetto all’anno scorso, hanno avuto l’incremento più basso mai registrato.
In un Paese in cui due italiani su tre tagliano sulla spesa alimentare e otto su dieci consumano anche il cibo scaduto, come risposta a questo sfascio siamo costretti ad assistere alle stomachevoli pantomime del ceto dirigente, occupato a difendere potere e privilegi incurante che la nave affonda, e di un’opposizione che, o è collusa, o, per la sua incapacità d’intraprendere battaglie serie che tocchino il cuore vero dei problemi, è una manna per i “poteri forti”.