Italia. Nuovo anno nuovo giro… di giostra
Il malore di Bersani, che questa mattina sembra stare meglio, ha un po’ interrotto la girandola di fenomenali idiozie di inizio anno della politica nostrana. Ma in questo 2014, di bombe e di bufale, da parte dei politici, ne abbiamo sentito davvero tante e troppe.
In primis, sulla legge elettorale: è chiaro che, nonostante una tardiva sentenza della Corte Costituzionale, a nessuno conviene cambiare il Porcellum. Sono otto anni che vengono fatte proposte, in cui si lanciano riforme di tutti i tipi, ma alla fine la legge elettorale approvato con un colpo di spugna sul finire del 2005, è sempre lì con il suo carico di norme deliranti e con la sua incostituzionalità conclamata settimane addietro.
Per adesso la politica gioca un po’ con gli italiani proprio mettendo al centro la legge elettorale; la rilancia Renzi, il quale afferma di avere tre nuove proposte, che altro non sono che dei ritorni al passati, ai “fasti” maggioritari del Mattarellum. Ma nessun passo ufficiale è stato fatto, né verrà fatto in tal senso; spostare sui media il “confronto” sul tema della legge elettorale, serve soltanto ad iniettare, con metodo pluridecennale ben collaudato, fumo sugli occhi degli italiani.
Il copione sarà il seguente: Renzi, che prima o poi dovrà fare il premier e sarà il candidato unico dell’arco costituzionale, lancerà le sue proposte, corredate anche dalle sue proposte per le unioni civili, Alfano ed altri falsi antagonisti invece, la butteranno sul piano etico, affermando che non si potranno fare riforme con chi propone unioni civili, dunque si perderà tempo, si farà finta di litigare, fin quando poi arriverà il tempo di far cadere il governo Letta e lì si andrà al voto con l’attuale legge.
Nel frattempo, per mesi interi gli italiani discuteranno soltanto di legge elettorale ed unioni civili, mentre l’economia va a rotoli e governo e parlamento approveranno in sordina norme cruciali e ben più importanti delle tematiche sopra esposte. Il ciarpame inutile quindi, in questo 2014 è più vivo che mai; però un dato positivo c’è: calano gli ascolti dei talk show politici, vere e proprie fucine di argomenti futili da dare in pasto agli italioti, segno che forse anche l’italiano medio non crede più in questo salotto grottesco della politica.
Nel frattempo, sempre a proposito di ciarpame di inizio anno, per due giorni interi tutti i telegiornali hanno aperto con la notizia della spred in calo: dalla (dis)infomrazione si salvi chi può.