Israele vieta vaccino Covid ai prigionieri palestinesi
L’Ufficio informazioni sui prigionieri di guerra palestinesi ha riferito mercoledì che le autorità di Israele avevano vietato la somministrazione di qualsiasi vaccino contro il coronavirus ai prigionieri palestinesi.
Il divieto di somministrare il vaccino contro il coronavirus (Covid-19) ai prigionieri palestinesi arriva in un momento in cui il virus è in aumento tra i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri del regime israeliano in modo considerevole, si legge nella dichiarazione.
I funzionari del regime sionista, guidati dal ministro israeliano della Sicurezza interna, sono responsabili delle conseguenze di eventuali incidenti gravi per i prigionieri palestinesi.
Va notato che finora 191 prigionieri palestinesi sono stati infettati dal coronavirus nelle carceri di Israele. Il Comitato per la protezione dei prigionieri di guerra palestinesi ha rilasciato una dichiarazione sottolineando che l’aumento del numero di prigionieri palestinesi infettati con Covid-19 riflette la negligenza dell’organizzazione carceraria sionista nel fornire cure mediche e servizi adeguati ai prigionieri.
Le preoccupazioni per la diffusione del coronavirus tra i prigionieri palestinesi sono aumentate così tanto che le famiglie dei detenuti sono preoccupate per il trattamento dei prigionieri infetti nelle carceri israeliane.
A dicembre, fonti ufficiali della Palestina hanno rivelato che ci sono oltre 4.400 prigionieri palestinesi all’interno delle carceri israeliane, inclusi 700 detenuti malati.
di Redazione