Israele stringe il cappio sulle università palestinesi
Il ministero della Guerra di Israele intende decidere quali docenti stranieri possono insegnare nelle università palestinesi nella Cisgiordania occupata e quali argomenti possono insegnare. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, una nuova serie di regole emanate dal ministero consentirà alle istituzioni palestinesi nell’istruzione superiore di assumere docenti dall’estero solo se soddisfano criteri specifici definiti dal regime.
Questi docenti e ricercatori devono essere “eccezionali”, con almeno un dottorato. Devono presentare una domanda di visto presso i consolati del regime occupante nei loro paesi prima di recarsi in Cisgiordania. Il ministero sta fissando un numero limitato di visti per l’insegnamento, che non supererebbe i cento, secondo Haaretz.
Le nuove regole sono state emanate il mese scorso dai generali dell’esercito ma entreranno in vigore all’inizio di maggio. Ci sarà anche un limite annuale di 150 visti rilasciati a studenti internazionali che vorrebbero studiare nelle università palestinesi.
Israele nemico della libertà
Haaretz ha riferito che il ministero della Guerra avrà il potere di limitare le materie accademiche affrontate dagli studenti internazionali, che devono anche sostenere un colloquio presso il consolato del regime come parte della loro domanda di visto.
Un documento che il ministero chiede di presentare come parte della domanda di visto da parte di studenti o docenti è una lettera di invito ufficiale emessa dall’Autorità Palestinese (Ap). I visti per docenti e studenti saranno validi per un anno. I docenti possono insegnare per cinque anni non consecutivi al massimo, ma devono lasciare i territori occupati per nove mesi dopo 27 mesi di insegnamento, al fine di rispettare le norme di regime.
Queste nuove procedure includeranno tutti gli studenti e gli accademici che si recheranno in Cisgiordania da paesi che hanno legami diplomatici con il regime di Israele, inclusi Regno Unito e Unione Europea. Tuttavia, secondo Haaretz, i cittadini di Giordania, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Marocco, che hanno tutti legami diplomatici con il regime, possono richiedere visti per insegnamento e studio più brevi solo in base a regole rigorose. Le nuove regole decideranno anche il tempo del visto per i lavoratori delle Ong nelle aree palestinesi e per gli investitori e gli uomini d’affari che vorrebbero lavorare in Cisgiordania.
di Redazione