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Israele rade al suolo interi quartieri di Gaza

Israele ha raso al suolo interi quartieri di Gaza nel quinto giorno di conflitto, distruggendo otto torri di 12 piani e prendendo di mira i civili all’interno delle loro case. I residenti hanno lanciato un appello disperato alla protezione civile e alla Croce Rossa per chiedere aiuto.

Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che almeno 260 bambini sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza, con un totale di 950 palestinesi uccisi. Più di 260mila persone sono sfollate a Gaza, di cui oltre 175mila hanno trovato rifugio in 88 scuole delle Nazioni Unite.

Il ministero degli Esteri palestinese ha dichiarato che gli attacchi aerei israeliani hanno provocato la distruzione di oltre 22.600 unità residenziali e 10 strutture sanitarie, oltre al danneggiamento di 48 scuole.

Il ministero della Sanità di Gaza ha accusato Israele di “prendere deliberatamente di mira” civili e operatori sanitari, citando un incidente in cui due persone sono state uccise e due paramedici sono rimasti feriti durante un attacco a un’ambulanza.

Gli attacchi aerei israeliani hanno anche distrutto la Casa al-Fakhoora della Fondazione EAA (Education Above All) a Gaza, che fungeva da spazio sicuro per studenti e famiglie.

Il ministero degli Esteri palestinese ha ribadito che gli attacchi israeliani hanno causato ingenti danni a unità residenziali, strutture sanitarie e scuole. Inoltre, gli aerei israeliani hanno preso di mira l’Università Islamica di Gaza City, provocando la completa distruzione di alcuni edifici.

I funzionari di Gaza avvertono che l’unica centrale elettrica dell’enclave sta esaurendo il carburante e si prevede che verrà chiusa presto.

Israele vieta l’ingresso di aiuti

Il ministro della Sanità di Gaza, Mai al-Kaila, ha lanciato un avvertimento sull’imminente carenza: “Le scorte di carburante per far funzionare i generatori negli ospedali della Striscia di Gaza finiranno domani, il che aggraverà le condizioni disastrose negli ospedali, soprattutto dopo l’interruzione dell’elettricità entro poche ore da adesso”, ha dichiarato.

Il presidente dell’Autorità Palestinese per l’Energia, Thafer Melhem, ha informato la radio Voice of Palestine che si prevede che l’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza finirà il carburante entro 10-12 ore. Lunedì Israele ha interrotto la fornitura di elettricità e carburante a Gaza, imponendo quello che ha definito un “assedio totale”.

L’Ufficio stampa governativo di Gaza ha rilasciato una terribile dichiarazione, sottolineando l’imminente crisi umanitaria: “La Striscia di Gaza si trova ad affrontare un’imminente catastrofe umanitaria, con la centrale elettrica che si spegnerà completamente nel giro di poche ore a causa dell’esaurimento del carburante. Ciò minaccia di far crollare nell’oscurità più completa e rendere impossibile continuare a fornire tutti i servizi vitali di base, che dipendono tutti dall’elettricità.”

La dichiarazione invita la comunità internazionale a intervenire urgentemente per fermare l’aggressione in corso e fornire a Gaza gli aiuti umanitari necessari.

L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) ha riferito di aver richiesto la consegna di cibo e forniture mediche a Gaza, ma Israele ha negato l’ingresso di materiali di soccorso. Il funzionario dell’Olp, Hussein al-Sheikh, ha invitato le istituzioni umanitarie internazionali e la comunità internazionale a intervenire urgentemente per prevenire una catastrofe umanitaria a Gaza.

di Redazione

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