Israele prosegue nel suo progetto di espansione illegale
In questa settimana le autorità locali israeliane hanno ricevuto la richiesta dal governo di legalizzare 137 abitazioni già costruite, oltre all’edificazione di 538 nuovi alloggi nella colonia di Itmar, nel nord della Cisgiordania. I palestinesi, invece, vogliono riprendere i colloqui diretti con Israele affinchè blocchi la costruzione di questi insediameti in Cisgiordania e Gerusalemme Est, per la formazione di un futuro Stato palestinese.
Secondo il diritto internazionale, gli insediamenti israeliani in Cisgiordania sono considerati illegali. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, intanto, parla di negoziati di pace con i palestinesi e della possibilità dei due Stati, nonostante la maggior parte dei suoi ministri siano contrari. “Gli insediamenti non cambieranno sostanzialmente la possibilità di raggiungere un accordo con i palestinesi”, ha sostenuto il premier, innanzi alla Commissione Affari esteri e Difesa del Parlamento.
Il Segretario di Stato statunitense John Kerry, durante una telefonata con Netanyahu, ha manifestato al presidente israeliano il disappunto degli Stati Uniti per la politica di espansione di Israele delle proprie colonie, una politica che rischia di far naufragare tutti gli “sforzi” per la pace. Inoltre, la rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, sostiene che i nuovi insediamenti, progettati da Israele a Gerusalemme Est, siano “illeagali”, dichiarando che “minacciano di rendere impossibile la soluzione dei due Stati”.