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Il regime saudita sigilla la città sciita di Awamiyah

Le forze di sicurezza dell’Arabia Saudita hanno sigillato la città a maggioranza sciita di Awamiyah, nella regione orientale di Qatif, dopo mesi di assedio e scontri con la polizia.

Le autorità saudite hanno dichiarato la settimana scorsa di aver occupato il quartiere di Awamiyah di al-Mosara, dove le forze del regime da mesi hanno lanciato una brutale repressione contro i manifestanti sciiti.

Il gruppo per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha affermato che, in base a immagini satellitari comparabili da febbraio ad agosto, gran parte della città ha subito danni notevoli, anche sulle infrastrutture civili.

“Le autorità saudite dovrebbero prendere misure immediate per consentire alle persone di tornare a casa in modo sicuro, consentire alle aziende e alle cliniche di riaprire e di compensare i residenti per le distruzioni causate dalle forze di sicurezza”, ha dichiarato Sarah Leah Whitson, responsabile per il Medio Oriente di Hrw.

La città saudita ricca di petrolio è anche il fulcro di un movimento di protesta che dal 2011 si batte contro il regime. Uno dei leader del movimento, il religioso sciita Nimr al-Nimr, è stato giustiziato nel gennaio 2016. La comunità sciita dell’Arabia Saudita, che rappresenta circa il 15 per cento della popolazione del Paese composta da 32 milioni di abitanti, denuncia da tempo repressione ed emarginazione.

Secondo diversi analisti, Riyadh intende svuotare Awamiyah nel quadro di una duplice strategia: da un canto alterare la componente demografica attraverso una sostanziale pulizia etnica della popolazione sciita, dall’altro disperdere un centro di opposizione al regime saudita.

Dal 10 maggio scorso, le forze di sicurezza hanno messo Awamiyah nel mirino, utilizzando anche elicotteri ed armi pesanti per devastare la città. La motivazione ufficiale della distruzione sarebbe una cosiddetta “ristrutturazione” dello storico quartiere di al-Mosara per realizzare un mega progetto edilizio. Nei disordini, iniziati quando sono cominciate le sistematiche demolizioni, ci sono state numerose vittime civili.

di Redazione

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