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Israele, preoccupazione per il peggioramento di Gaza

Le condizioni di continuo deterioramento in cui versa la Striscia di Gaza aumentano il rischio di un inasprimento del conflitto con le forze israeliane potenzialmente incontrollabile. Per questa ragione i funzionari dello Stato israeliano iniziano a preoccuparsi per le possibili conseguenze delle continue pressioni militari sulla popolazione di Gaza. L’economia nella Striscia è infatti sull’orlo del collasso, così come tutta l’infrastruttura civile e le generali condizioni di vita dei civili.

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Circa due settimane fa, stando a quando riferito dal quotidiano libanese “Al Ahed news”, il numero di camion che attraversano il varco di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza ha subito un dimezzamento a causa della diminuzione del potere d’acquisto degli abitanti della Striscia. Attualmente sarebbero tra i 300 e i 400 i camion che attraversano giornalmente il passaggio controllato dalle forze di sicurezza israeliane.

Nonostante all’interno di Israele si stiano prendendo in considerazione i radicali cambiamenti nella vita politica e civile della Striscia di Gaza, soprattutto in seguito alla riconciliazione tra Hamas e Fatah, le varie parti politiche israeliane non riescono a trovare una linea comune per avanzare proposte concrete.

Gaza sospesa tra la politica palestinese e la questione di Gerusalemme

In questo contesto di costante crisi umanitaria in cui sono costretti a vivere gli abitanti della Striscia di Gaza, il recente riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump non fa che aggravare la situazione. Per tutta risposta, il  Consiglio centrale palestinese ha annunciato questa settimana che chiederà all’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, di sospendere il riconoscimento  dello Stato di Israele.

Se la richiesta dovesse essere accolta, verrà posta fine agli accordi di Oslo firmati nel 1993. Azzam al-Ahmad, dirigente di Al-Fatah ha precisato che è stato Israele a porre fine a quegli accordi quando ha rioccupato la Cisgiordania. Intanto il 17 gennaio le truppe israeliane hanno effettuato l’ennesima incursione nella Striscia di Gaza, precisamente nelle terre limitrofe a Deir Al Balah e hanno raso al suolo con bulldozer le terre coltivate dai palestinesi con la motivazione di smantellare tunnel.

di Irene Masala

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