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Israele “lavora” per espandere la guerra

Mercoledì, Israele ha dimostrato la sua paura nei confronti del generale Qassem Soleimani, effettuando un attentato contro i visitatori del suo santuario durante il quarto anniversario della sua morte.

Durante le cerimonie del quarto anniversario del martirio del tenente generale Soleimani, nella città di Kerman, sono avvenute due esplosioni vicino alla moschea “Sahib al-Zaman” dove si trova il santuario del martire Soleimani. Queste esplosioni hanno provocato 90 vittime e 141 feriti. Le esplosioni sono state causate dalla detonazione a distanza di due ordigni esplosivi, simile allo stile dei precedenti attentati dell’agenzia di intelligence israeliana Mossad. 

La possibilità che il Mossad sia responsabile degli attentati aumenta in quanto sono avvenuti nell’ambito della terza fase della battaglia a Gaza, iniziata con l’assassinio del comandante iraniano Razi Mousavi a Damasco e del comandante palestinese Saleh al-Arouri a Beirut, seguito dall’attentato di Kerman, e giovedì con l’assassinio del leader iracheno di Al-Nujaba, Haj Mushtaq Talib Sa’idi “Abu Takwa”.

È certo che la Repubblica Islamica risponderà con forza e avrà un impatto su ogni persona responsabile nell’attacco. Questo è ciò che il leader della Rivoluzione Islamica, l’Imam Seyed Ali Khamenei, ha espresso nel suo discorso di commemorazione dei martiri: “Coloro con le mani macchiate del sangue di innocenti, da questo momento in poi saranno soggetti alla giusta punizione. Per favore, fate loro sapere che questa tragedia sarà seguita da una risposta forte, a Dio piacendo”.

Israele trascina l’intera regione in una devastante guerra

Il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell’Iran ha ordinato a tutti i servizi di intelligence del Paese di indagare immediatamente sulle prove raccolte sulla scena dell’attacco e di identificare i responsabili. Il Consiglio ha inoltre sottolineato l’importanza di individuare il ruolo di coloro che hanno costantemente sostenuto i terroristi nel colpire indiscriminatamente gli innocenti. Ordina alle istituzioni competenti di intraprendere le azioni necessarie per osservare, monitorare e trattare con fermezza i colpevoli di questo crimine, garantendo al tempo stesso una punizione equa sia per gli autori che per i loro sostenitori.

A tal proposito, l’ipocrita amministrazione americana, rappresentata da John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, ha negato di conoscere i dettagli dell’attacco e i potenziali colpevoli. Inoltre, ha affermato che nel loro Paese non esistono prove che coinvolgano Israele nelle due esplosioni. Pertanto, man mano che queste operazioni si intensificano in diverse aree e Paesi, aumenta il rischio che Israele trascini l’intera regione in una devastante guerra.

di Redazione

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