Israele investe 72 milioni $ contro Bds
Il regime israeliano ha approvato un piano da 72 milioni di dollari per contrastare e screditare il movimento Bds (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni).
Il piano è stato annunciato la scorsa settimana ed è stato approvato venerdì scorso dal decreto esecutivo. Richiede la creazione di un’organizzazione senza scopo di lucro gestita da un consiglio composto da funzionari governativi e donatori privati di Israele e all’estero.
Il Times of Israel ha riferito che 36 milioni di dollari per il piano verranno dalle casse del governo israeliano; il resto sarà finanziato da donatori privati. Secondo il governo israeliano, i fondi saranno spesi per campagne pubbliche e sforzi di lobbying che cercheranno di screditare il movimento Bds.
Il Movimento Bds coinvolge più di 170 tra partiti politici, organizzazioni, sindacati e movimenti palestinesi. L’appello civile palestinese al Bds invita “le persone di coscienza in tutto il mondo ad imporre massicci boicottaggi ed implementare iniziative di disinvestimento contro Israele, in maniera simile a ciò che è stato fatto contro il Sud Africa durante l’apartheid” e non limita tali campagne ai soli prodotti delle colonie. Esso vuole richiamare l’attenzione sul popolo palestinese interessando sia i rifugiati, sia i civili sotto occupazione israeliana a Gaza e in Cisgiordania e, infine, i palestinesi residenti in Israele.
Aderiscono al Movimento accademici, artisti, consumatori, imprese di ogni Paese del mondo. Il Movimento Bds intende portare avanti la sua lotta non violenta fino a quando il governo di Tel Aviv non si impegnerà a rispettare i propri obblighi derivanti dal Diritto Internazionale e che comprendono: la fine dell’occupazione e della colonizzazione di tutte le terre arabe occupate nel 1967 e lo smantellamento del Muro; il riconoscimento dei diritti fondamentali dei cittadini palestinesi in Israele e la loro piena uguaglianza; il rispetto della Risoluzione Onu 194, che obbliga Israele a tutelare e promuovere il diritto dei profughi palestinesi a tornare alle loro case e proprietà.
di Redazione