Israele impedisce l’ingresso di cibo a Gaza
L’ufficio stampa governativo nella Striscia di Gaza ha affermato che dall’inizio della guerra genocida, Israele ha impedito l’ingresso di un quarto di milione di camion carichi di aiuti e merci e continua a promuovere la politica della fame, soprattutto nel nord della Striscia.
L’ufficio stampa ha sottolineato che impedire l’ingresso di camion rientra nel quadro del rafforzamento della politica della fame e del suo utilizzo come arma di guerra contro i civili e contro i bambini, in particolare impedendo l’ingresso di cibo, latte per neonati e integratori alimentari, che è considerato un crimine contro l’umanità.
Ha espresso il suo profondo stupore e shock per il silenzio della comunità internazionale e il silenzio dei Paesi europei e internazionali di fronte a questo crimine brutale commesso dall’occupazione contro più di 2.400mila persone nella Striscia di Gaza, avvertendo che la continuazione di questo disastro fa presagire una profonda crisi umanitaria nella quale migliaia di palestinesi potrebbero morire.
L’ufficio governativo di Gaza condanna con la massima fermezza il crimine commesso dall’occupazione contro i civili e contro i bambini in particolare, nonché il fatto che Israele ha impedito l’ingresso di aiuti e merci per 170 giorni nei governatorati del sud della Striscia di Gaza e per più di 180 giorni nei governatorati di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza.
Israele forte della complicità internazionale
Ha aggiunto che ciò rientra nel quadro della continuazione della guerra di sradicamento e pulizia etnica contro civili, bambini e donne attraverso la fame, l’uccisione, lo sterminio e lo sfollamento, invitando tutti i Paesi del mondo a condannare questi crimini contro il popolo palestinese.
Inoltre, ritiene complici di questo genocidio l’amministrazione americana, il Regno Unito, la Germania, la Francia e alleati. Ha invitato la comunità internazionale e tutte le organizzazioni internazionali ad esercitare una pressione reale e seria sull’occupazione criminale per fermare la fame, le uccisioni e lo sterminio nella Striscia di Gaza, in particolare nel governatorato settentrionale e nel campo di Jabalia.
di Redazione