Israele analizza Hezbollah a dieci anni dall’ultima guerra
In occasione del decimo anniversario della guerra del 2006, la televisione israeliana Channel Two ha prodotto uno speciale sull’arsenale missilistico di Hezbollah.
Da diversi anni, analisti ed esperti militari israeliani stanno analizzando la reale minaccia militare rappresentata da Hezbollah, cercando di studiare i sistemi per contrastarla. Grande attenzione desta l’evoluzione e le capacità di combattimento di Hezbollah rispetto alla guerra del 2006; oggi il Partito di Dio ha le capacità e le competenze simili a un esercito regolare.
Hezbollah durante la guerra del 2006 contro il regime sionista possedeva circa 15mila razzi, ma oggi, secondo informazioni pubbliche, non possiede meno di 150mila missili, tra cui: razzi Grad con una gamma di 40 chilometri, missili Fajrs con una gamma di 75 chilometri, missili Zelzal di fabbricazione iraniana (200 chilometri), missili Fateh e M-110 missili (250 chilometri) e missili Scud-D siriani (700 chilometri).
A tal proposito, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo scorso ottobre durante il suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che Hezbollah è in possesso di sistemi d’arma avanzati, tra cui sofisticati missili superficie-superficie, missili anti-aerei SA-22, missili da crociera anti-nave Yakhont P-800 e droni d’attacco.
Secondo stime dell’esercito israeliano, Hezbollah oggi è in grado di sparare fino a 1.500 razzi al giorno, rispetto ai 200 nella guerra del 2006. Il Partito di Dio oggi è in grado di colpire qualsiasi parte di Israele.
A dieci anni dalla seconda guerra contro Israele, la Resistenza libanese ha avuto la capacità non solo di ripristinare il proprio arsenale, ma di incrementarlo enormemente sia in termini di quantità che in termini di qualità.