Diritti dei minori palestinesi violati nelle carceri israeliane
Negli ultimi mesi, è stato registrato un incremento significativo di arresti nei confronti di minori palestinesi trattenuti e interrogati con metodi vessatori dalla polizia israeliana, a seguito dei quali molti sono stati incarcerati.
La denuncia è partita da Luay Ukka, rappresentante del Palestinian Committee of Prisoners’ Affairs, il quale ha sollevato la questione in seguito alla sua visita nel carcere di Ofer. L’accusa mossa al centro penitenziario della West Bank è di aver inflitto a dei minori umiliazioni psicologiche e fisiche.
A partire dall’ottobre 2015, il numero di arresti nei confronti di minorenni palestinesi da parte delle autorità israeliane è aumentato. La Dcip, organizzazione che cura la tutela dei minori in Palestina, ha sottolineato la crescita degli arresti e la violazione dei diritti fondamentali durante le fasi degli interrogatori e della detenzione.
In un rapporto dello scorso ottobre, l’organizzazione ha rimarcato: “Israele è l’unico Paese nel mondo a processare tra i 500 e i 700 bambini nelle corti militari ogni anno, minacciando i diritti che sono alla base del giusto processo”.
Nell’arco dell’ultimo anno, sono stati oltre venti i minori posti sotto detenzione amministrativa. Questa pratica messa in atto da Israele serve a trattenere in carcere, senza accuse né processo, i prigionieri politici palestinesi. Spesso sorretta da accuse deboli come il lancio di sassi contro la polizia israeliana o propaganda attraverso i social network. Sempre nel rapporto di ottobre, la Dcip riporta le testimonianze di due ragazzi di 16 e 17 anni. Questi, avrebbero subito soprusi durante più interrogatori perché accusati di incitamento alla violenza attraverso cellulari e account di Facebook .
Secondo il gruppo a difesa dei prigionieri palestinesi Addameer, un numero crescente di minori, che ammonterebbe a 340 persone, sono attualmente trattenuti attraverso questo tipo di detenzione che calpesta i loro diritti e li priva di qualsiasi tutela. Gli ordini di detenzione amministrativa hanno una durata di sei mesi ma sono rinnovabili indefinitamente. Non prevedendo inoltre un regolare processo, viene meno l’obbligo di far conoscere le ragioni per cui gli individui sono trattenuti.
Prima dello scorso ottobre, la detenzione amministrativa non aveva mai coinvolto minori. Questo precedente della polizia israeliana è aggravato dal fatto che queste azioni sono in chiaro contrasto con la Convenzione sui Diritti dell’infanzia, ratificata da Israele nel 1991.
di Vincenza Lugnano