Palestina

Israele detiene 41 donne palestinesi in condizioni difficili

Il regime israeliano detiene 41 donne palestinesi detenute nella prigione di Damon, nel nord di Israele, in condizioni molto difficili, ha dichiarato ieri la Palestinian Prisoner Society (Pps). Inoltre, cresce la preoccupazione per lo scoppio della pandemia di coronavirus tra i prigionieri.

Le donne sono state condannate a lunghe pene detentive per la loro resistenza all’occupazione israeliana. Pps ha affermato che tre delle donne detenute stanno scontando un periodo di detenzione amministrativa senza accusa né processo e comprendono Shuruq Badan, di Betlemme, Shatha Hassan e Bushra Tawil di Ramallah.

La Palestinian Prisoner Society ha chiesto il rilascio delle donne detenute per evitare di contrarre l’infezione da coronavirus, in particolare per alcune di loro ammalate, come Isra Jaabis, una madre che ha scontato 11 anni di prigione ed ha ustioni sul 60% del suo corpo.

Israele e libertà di stampa

Mentre il mondo ha celebrato ieri la sua Giornata mondiale della libertà di stampa, lo stato di occupazione israeliano continua a detenere 12 giornalisti palestinesi nelle sue carceri in condizioni difficili di detenzione. Tra i giornalisti palestinesi detenuti con condanne che vanno dai 17 anni all’ergastolo troviamo Mahmoud Issa, Basem Khendoggi, Munther Mefleh e Ahmad Saifi, secondo quanto riferito dalla Palestinian Prisoner Society (Pps). “Le autorità di occupazione usano la politica di arrestare giornalisti e attivisti nel tentativo di minare il loro ruolo sociale, culturale e politico e impedire loro di esporre i suoi crimini”, riporta in una nota la Pps.

Il ricatto di Tel Aviv a Gaza

Il regime di occupazione israeliano, che controlla rigidamente il movimento in entrata e in uscita da Gaza, ha riferito che qualsiasi aiuto per il coronavirus per i palestinesi, dipenderà dalla restituzione dei due soldati sionisti catturati dalla Resistenza palestinese durante l’aggressione militare israeliana del 2014.

La martoriata Striscia di Gaza non ha più kit di test del coronavirus, hanno riferito i funzionari della Sanità palestinese. I test presso il laboratorio centrale si sono interrotti, dopo che i kit si sono esauriti completamente.

di Yahya Sorbello

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