Israele detiene 200 bambini palestinesi nelle carceri
Il regime di Israele stanno trattenendo oltre 200 bambini palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est in condizioni disumane, nelle carceri di Damon, Megiddo e Ofer.
In una dichiarazione rilasciata dalla Commissione per i detenuti palestinesi e gli ex detenuti ha condannato le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali per i diritti umani per non aver garantito la sicurezza di 200 bambini vittime di abusi fisici e psicologici nelle carceri israeliane.
Dal 2000, le autorità di occupazione israeliane hanno arrestato almeno 18mila minori palestinesi di età compresa tra 12 e 18 anni. Alcuni bambini avevano meno di 10 anni. Tutti sono stati sottoposti a torture e aggressioni sia fisicamente che psicologicamente. La maggior parte dei bambini detenuti provenivano da Gerusalemme Est, ha affermato la commissione.
Secondo Defence for Children International, ogni anno tra i 500 e 700 bambini palestinesi di età tra i 12 e 17 anni vengono arrestati e processati nei tribunali militari israeliani. La detenzione israeliana di bambini palestinesi costituisce una violazione dell’articolo 33 e dell’articolo 34 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
Le campagne di arresti del regime israeliano vanno avanti nonostante la regione sia stata colpita dalla pandemia di Coronavirus. Nelle ultime settimane, l’esercito israeliano ha intensificato rastrellamenti e arresti.
In Cisgiordania, 157 casi di arresto sono stati registrati nelle province di al-Khalil, Ramallah, Nablus, Qalqilya, Jenin, Tulkarem, Betlemme, Salfit, Tubas e nella Valle del Giordano settentrionale. Tre palestinesi sono stati arrestati nei territori occupati del 1948 e quattro nella Striscia di Gaza, tra cui due uomini d’affari rapiti al valico di Beit Hanoun (Erez).
Israele e la tortura sistematica
La Palestinian Prisoners’ Society (Pps) ha presentato un appello alla Corte Suprema di Israele per denunciare la tortura a cui sono sottoposti nelle carceri israeliane i detenuti palestinesi, lasciati all’aperto, al freddo e alle intemperie. Questa pratica, crudele e pericolosissima, sembra essere molto diffusa, e la Pps si è rivolta all’Alta Corte affinché obblighi le autorità carcerarie israeliane a sospenderla e ad assicurare ai prigionieri una detenzione dignitosa. Nell’appello è contenuta anche una dettagliata descrizione delle forme di tortura a cui i prigionieri vengono sottoposti sia durante gli interrogatori, sia nel periodo di detenzione.
di Yahya Sorbello