Israele costretto ad accettare una tregua
Israele è stato costretto ad accettare una tregua di quattro giorni a Gaza sotto la pressione internazionale e per la sorprendente risposta sul campo della Resistenza palestinese. Per Israele questa tregua rappresenta l’ennesima sconfitta politico-militare. La tregua doveva entrare in vigore questa mattina alle ore 09,00 (ora locale), ma è slittata a domani mattina alle ore 07,00 (ora locale).
Hamas, in una dichiarazione condivisa su Telegram, ha annunciato che il cessate il fuoco temporaneo concordato da entrambe le parti comporta che:
- Il regime israeliano fermerà le azioni militari in tutte le aree della Striscia di Gaza, compreso il movimento dei veicoli militari
- Centinaia di camion di aiuti umanitari, comprese forniture mediche e di carburante, potranno entrare a Gaza
- I droni nel sud di Gaza si fermeranno per quattro giorni. Si fermeranno nel nord per sei ore al giorno, tra le 10 e le 16 ora locale
- Durante il periodo di tregua, il regime israeliano “si impegna a non attaccare né arrestare nessuno in tutte le aree della Striscia di Gaza”
- La libertà di movimento sarà garantita lungo Salah al-Deen Street
Nell’ambito di un accordo di scambio di prigionieri, il regime israeliano rilascerà 150 donne e bambini palestinesi detenuti nelle sue carceri e la Resistenza di Hamas libererà 50 coloni israeliani fatti prigionieri nell’operazione Al-Aqsa Storm il 7 ottobre.
La sanguinosa guerra del regime israeliano contro la Gaza assediata ha causato la morte di oltre 14.100 palestinesi, per lo più donne e bambini. Il regime ha anche distrutto la maggior parte delle infrastrutture di Gaza nella parte settentrionale dell’enclave costiera.
di Redazione