CronacaCultura

L’arma delle Femen: un corpo finanziato per quali scopi?

Un tempo era la forza delle idee a vincere, quella che nasceva dallo spirito comune di tante gente e che, indipendente dalla bellezza esteriore, riusciva a cambiare l’evolversi della storia traendo dal popolo il coraggio di unirsi. Fenomeni che non si sono privati della violenza tipica delle rivolte, ma che di queste stesse rivolte ne hanno fatto una Rivoluzione che sia stata sociale, politica o culturale. Adesso però tutto sembra rovesciarsi per dar spazio a loro: le Femen. Manifestano con violenza, mostrando al mondo non la nudità della propria intelligenza ma quella del loro seno, di un corpo finanziato da potenti privati per attirare l’attenzione di un pubblico forse poco attento al dietro le quinte di un fenomeno così prepotente.

FemenLe abbiamo viste manifestare a Milano contro il mondo della moda, il 4 marzo 2012 contro il capo del governo russo Vladimir Putin; l’8 marzo 2012 a Istanbul contro le violenze sulle donne e poi ancora a Parigi contro la situazione delle donne nell’Islam; il 2 agosto 2012 a Londra contro gli Stati che applicano la Sharia e che partecipano ai Giochi della XXX Olimpiade.

Ma ciò che suscita dubbi è una strana coincidenza: la loro presenza in Italia prima contro il Papa e poi contro Silvio Berlusconi in vista delle elezioni  nazionali italiane.

Vergognoso il raid delle Femen durante l’Angelus in piazza San Pietro a Roma; le femministe ucraine (sul termine “femministe” ci sarebbe da discutere) si sono spogliate a seno nudo per gridare al Papa “Taci, omofobo!”. Una mossa che ha anche suscitato la rabbia di una signora che arrabbiata ha preso a colpi di ombrello le manifestanti tenute con forza anche dalla polizia. Ma si sa, la gente poi risponde con ipocrisia facendo del diritto e della libertà degli omosessuali una scusa per violare invece la libertà di chi, indipendentemente dal credo di chi non condivide, si è recato in quel luogo da tutto il mondo non certo per offendere qualcuno per glorificare lo spirito del proprio credo.

Dove sta la rivendicazione di alcuni diritti se poi si manifesta violando quella degli altri ed offendendo i diritti di altra gente? Eppure quella delle Femen non è finita lì, perché tre di loro le abbiamo viste anche quel 24 febbraio al seggio di Milano contro Berlusconi, attaccandolo al suo arrivo dopo essersi mischiate tra i giornalisti e la gente. La motivazione sarebbe stata quella di «non votare qualcuno che dovrebbe essere in prigione». Contro l’uso del corpo delle donne quindi (anche se poi si manifesta nude): ma perché proprio Berlusconi quindi? Chi c’è dietro questo movimento? O meglio, chi le finanzia da avere così tanti interessi contro politici o contro la Chiesa stessa, sfruttando invece la scusa dei diritti umani?

Molti infatti si son chiesti come mai le stesse donne non siano andate a manifestare direttamente in quei luoghi dove realmente le donne vivono in condizioni disumane piuttosto che generalizzare un odio gratuito a causa di una islamofobia che tanto giova alla propaganda americana ed israeliana, ovvero di un occidente che non si fa scrupoli a finanziare gruppi armati in Medio Oriente per destabilizzare zone o Paesi a cui dichiarare guerra per scopi economici.

Ma le Femen fanno parte di un movimento nato in Ucraina, a Kiev, nel 2008 da Anna Hutsol per “scuotere le donne in Ucraina, farle diventare attive socialmente”. Da chi però sono controllate?

Nel sito http://italian.ruvr.ru/ è scritto che: “Ogni dipendente dell’ufficio del centro di Kiev delle Femen viene pagata circa 2.500 dollari al mese, mentre ciascuna delle altre attiviste riceve almeno 1.000 dollari al mese. Le rampanti femministe non agiscono spinte da ideali ma sono generosamente pagate per le loro performance”. I finanziatori sembra siano il miliardario tedesco Helmut Geier, l’imprenditrice tedesca Beate Schober e l’uomo d’affari americano Jed Sunden”. Altri invece riferiscono anche della partecipazione degli Usa  e di Wikipedia.

Fatto sta che la loro posizione schierata contro Putin in Russia, Berlusconi in Italia e contro l’intera Chiesa, adesso veramente instabile, sembra tutto tranne che un’innocente coincidenza.

di Adelaide Conti

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