Israele si addestra in Europa per distruggere tunnel di Hezbollah
I preparativi dell’esercito di occupazione israeliano per la cosiddetta “Operazione Scudo Settentrionale” includevano l’invio di 11 membri del servizio di ingegneria in Europa, dove hanno imparato da esperti sul lavoro di scavo in terreni accidentati e con tipi di roccia simili a quelli in cui Hezbollah ha scavato i suoi tunnel sotto il confine tra il Libano e i territori occupati da Israele.
Nel 2015, le Forze di occupazione israeliane (Iof) si sono rese conto che avrebbero dovuto fare i conti con il progetto di tunnel di Hezbollah. Una squadra, composta da ingegneri dell’esercito, ufficiali dei servizi segreti ed esperti di tecnologia, ha stabilito che i piani per distruggere le gallerie dovrebbero essere elaborati in un secondo momento.
Gli ufficiali superiori del Corpo di ingegneria hanno capito che il terreno nel nord è diverso da quello con cui l’esercito stava affrontando lungo il confine dell’entità di occupazione con la Striscia di Gaza, e quell’esperienza acquisita nel sud potrebbe non essere rilevante quando arriverà il momento di affrontare Hezbollah nel nord.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha affermato che solo poche persone nell’esercito erano a conoscenza dell’impresa dei tunnel di Hezbollah, quindi i preparativi sono stati fatti sotto un velo di segretezza, con le persone coinvolte che credevano di partecipare alla formazione di routine.
Un anno fa, il regime sionista ha deciso di inviare 11 membri del corpo in Europa per un addestramento speciale per conoscere gli scavi di roccia dura, in cui l’esercito non è abituato a lavorare, uno simile a quello sul confine settentrionale.
“Ci siamo resi conto che dovevamo addestrare le persone a scavare”, ha dichiarato un alto ufficiale Iof prima dell’inizio dell’operazione. “Abbiamo incontrato questi tunnel nella Seconda Guerra del Libano (guerra del luglio 2006). Li abbiamo chiamati ‘riserve naturali’ e fungevano da centri di comando sotterranei . Ci siamo allenati su terreni a cui non eravamo abituati, lavorando su terreni duri e rocciosi e in aree difficili, per imparare a scavare”, ha concluso l’ufficiale israeliano.
Il terrore lungo il confine settentrionale
Un problema rilevante per le autorità israeliane è quello di gestire le paure degli abitanti delle regioni settentrionali, già scossi dai precedenti scontri con Hezbollah. Un conflitto a nord costringerà Israele a far fronte a centinaia di missili al giorno, e ingenti danni sia al nord che al centro dell’entità sionista.
Per l’establishment militare israeliano, Hezbollah rappresenta la più grande minaccia che deve ancora trovare una soluzione, per non parlare della crescente esperienza e dell’arsenale militare del movimento libanese.
di Giovanni Sorbello