Israele, 40 giornalisti espulsi per critiche a Netanyahu
In Israele i media hanno espulso 40 giornalisti a causa delle loro critiche al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo il quotidiano sionista Yedioth Ahronoth, il corrispondente diplomatico israeliano Barack Ravid, insieme ad altri 39 giornalisti, ha ricevuto una lettera di mancata collaborazione dai loro media a causa dell’approccio critico nei confronti di Netanyahu e di altre questioni politiche.
Secondo il rapporto, il primo ministro Netanyahu aveva precedentemente criticato Barack Ravid e alcuni giornalisti. Attualmente, ci sono quattro casi di corruzione sotto i nomi di file 1.000, 2.000, 3.000 e 4.000 contro il Primo Ministro del regime israeliano.
Il processo di Benjamin Netanyahu era previsto per lo scorso marzo, ma l’epidemia di coronavirus lo ha ritardato. I casi di corruzione sono uno dei motivi principali per cui i gruppi politici israeliani si oppongono al continuo premier di Netanyahu.
In questa circostanza non notiamo nessuna indignazione e condanna da parte del “civilissimo” Occidente, sempre pronto a stracciarsi le vesti quando bisogna attaccare i nemici del regime di Israele. Ciò conferma il doppiopesismo con cui l’Occidente affronta il delicato problema dei diritti umani e civili, trasformandolo spesso in uno strumento politico per attaccare i Paesi “ostili”. Purtroppo, gli stessi diritti non hanno lo stesso peso quando in discussione c’è il “Popolo eletto”.
di Redazione