Asse della Resistenza

Hezbollah condanna verdetto esplosione porto di Beirut

Hezbollah ha rilasciato la seguente dichiarazione commentando il verdetto del giudice in merito all’esplosione del porto di Beirut e all’accusa contro il primo ministro provvisorio e i tre ex ministri:

1 – Riaffermiamo il nostro pieno e giusto sostegno all’indagine giudiziaria imparziale e trasparente sull’orribile crimine: l’esplosione del porto. Oltre alla divulgazione di tutte le parti o individui responsabili di ciò, chiunque essi siano, e il loro perseguimento e l’imposizione delle pene più dure contro di loro, al fine di ottenere giustizia ai martiri e un risarcimento morale per le loro famiglie e per tutti i feriti; una questione che darebbe speranza ai libanesi in mezzo alle difficili circostanze che stanno attraversando il nostro Paese e la nostra gente.

2 – Affermiamo il nostro impegno sul diritto del popolo libanese di conoscere tutta la verità dietro il crimine – a partire dall’arrivo della nave che trasporta il materiale esplosivo al porto, le parti che lo possiedono e la conoscenza della destinazione finale della spedizione; le ragioni alla base della spedizione rimasta per tutti quegli anni nelle corsie portuali; le cause dell’esplosione e chi vi sta dietro; oltre a qualsiasi altra causa di negligenza, corruzione o cattiva gestione da parte di coloro che hanno un ruolo diretto o indiretto in questo grave reato, in base alla posizione gerarchica dei responsabili.

3 – Sosteniamo la necessità che le indagini non vadano perse nel labirinto di procedure amministrative, impedimenti di routine e problemi legali – per paura che le prove scompaiano, i criminali sono in libertà e la verità è perduta; d’ora in poi, sospetti inaffidabili, accuse non suffragate e accuse errate affiorano in superficie, così l’indagine cade tra il corridoio della politica, la provocazione delle proteste pubbliche e il clamore dei media a scapito della verità, della giustizia, della legge e del sangue dei martiri.

4 – Sottolineiamo la nostra volontà di garantire che tutte le procedure siano lontane dalla politica e conformi alle disposizioni della costituzione e non siano soggette a interpretazioni. Pertanto, l’azione penale deve essere basata su basi logiche e legali, che non abbiamo riscontrato nelle recenti procedure. Pertanto, rifiutiamo categoricamente l’assenza di standard uniformi che hanno portato a ciò che riteniamo essere un ingiusto e politicizzato prendere di mira le persone, accusando individui ed esentando altri dalla responsabilità del crimine sulla base di misure ingiuste.

Sfortunatamente, questo porterà a ritardare le indagini impedendo al processo di giungere a una sentenza definitiva e giusta. Pertanto chiediamo al giudice istruttore competente di riavviare il dossier e adottare misure legali per garantire che la verità sia raggiunta fondata su standard unificati non politicizzati, in modo da rassicurare il popolo libanese sul corso di questo caso, perché il la criminalità portuale è una grave questione nazionale.

di Redazione

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