di Giovanni Sorbello
L’Isis rilancia il traffico di organi nella città di Mosul, dopo aver perso la maggior parte delle sue fonti finanziarie in Iraq.
La stampa irachena ha riferito che il gruppo terroristico ha rubato gli organi umani di decine dei suoi membri rimasti feriti nei combattimenti in Iraq. Gli organi sono stati sottratti negli ospedali della provincia di Mosul con lo scopo di venderli al mercato nero. L’ennesima attività criminale giunge dopo che l’Isis ha perso molte delle sue fonti di finanziamento, in particolare i giacimenti petroliferi nel distretto di Qayyara, nel sud di Mosul.
Un’unità medica speciale dell’organizzazione ha proceduto a rimuovere gli organi umani di circa 23 terroristi che sono stati ricoverati in ospedale a Mosul. Gli organi rubati includono i reni, intestino e altro ancora. Gli organi sono stati trasferiti sotto stretto controllo in un ospedale alla periferia della città dove sono stati contrabbandati nei mercati neri. Il gruppo terroristico aveva già avviato in passato il traffico di organi umani, ma l’attività criminale è notevolmente aumentata dopo la perdita della maggior parte delle sue fonti finanziarie, in particolare il petrolio, che ha rappresentato circa l’80% del bilancio dell’organizzazione terroristica.
Mesi fa, l’ambasciatore iracheno presso le Nazioni Unite ha sollecitato l’organizzazione internazionale ad indagare sul commercio di organi umani dell’Isis. Negli ultimi anni un gran numero di cadaveri di civili iracheni, con parti mancanti del corpo, sono stati recuperati nelle fosse comuni scoperte nel nord del Paese. Fonti vicine al governo di Baghdad hanno riferito ai media locali che centinaia tra civili e militari iracheni fatti prigionieri dai mercenari del “califfato”, sono condannati a morte e successivamente trasferiti in un ospedale gestito dall’Isis dove gli sono stati sottratti tutti gli organi per poi essere rivenduti di contrabbando nei mercati neri internazionali.
