Isfahan, Ashraf Hall stupenda opera di architettura

Ashraf Hall è un palazzo dell’era safavide che si è trasformato in un’attrazione di primo piano nella storica città di Isfahan, nell’Iran centrale.
Ashraf Hall si trova nella zona di Dolat-khaneh. Ha fatto parte dei magnifici edifici safavidi insieme ad altri monumenti come la Sala interna, il Palazzo Hasht Behesht, il Palazzo Posht-e-Matbakh, Rakib Khaneh e la Sala Timuride.
La costruzione di Ashraf Hall fu iniziata durante il regno di Shah Abbas II e completata all’epoca del suo successore, Shah Suleiman. Il palazzo è particolarmente glorioso per la sua decorazione artistica, dipinti, muqarnas, stucchi e soffitti proporzionali. Molti turisti che hanno visitato Isfahan hanno descritto la sala come uno splendido e bellissimo edificio.
Secondo alcuni studiosi, Ashraf Hall era stata utilizzata come magazzino di foraggio all’inizio della seconda guerra mondiale. Un’unità militare era di stanza lì. I bellissimi dipinti e gli stucchi dell’edificio erano coperti da un rivestimento in gesso.
Alla fine del periodo Qajar, la sala fu parzialmente restaurata e salvata dalla distruzione. Successivamente furono effettuate ulteriori riparazioni: i dipinti furono scoperti e restaurati da importanti maestri e artisti di Isfahan.
Isfahan, l’altra metà del mondo
Visitare la città di Isfahan è come passeggiare in un grandissimo museo, costellato di monumenti, palazzi, edifici, siti archeologici, ponti, moschee e chiese. La zona più importante sotto il profilo storico, culturale ed architettonico di Isfahan è l’immensa piazza Naqshe-Jahan (in persiano significa Dipinto del Mondo), circondata dalla moschea Imam Khomeini, dalla moschea Sheikh Lutfullah, dalla regia di Ali Qapu e dal Bazaar tradizionale. Riunisce un miscuglio più unico che raro di bellezze architettoniche e costituendo il centro dei principali monumenti. Per questo è di solito la prima meta dei turisti iraniani e stranieri. La piazza venne registrata nella lista del patrimonio culturale nazionale nel 1935 e nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’Unesco nel 1979.
di Yahya Sorbello