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Il terrorismo internazionale muove verso l’Afghanistan

“Il terrorismo internazionale, dopo aver riconosciuto la propria sconfitta in Siria e Iraq, ha costituito una rete internazionale del terrore pronta a muoversi in direzione dell’Afghanistan dove intendono lanciare attacchi contro la Russia”, ha riferito giorni fa il capo del servizio di sicurezza russo Alexander Portnikov.

Portnikov ha aggiunto che i gruppi terroristici in Siria e Iraq si trasferiranno in Afghanistan dove già ci sono basi militari dell’Isil, sottolineando che prevedono di lanciare attacchi contro la Russia e i Paesi dell’Asia centrale, inclusi l’Iran, la Cina e l’India.

In Medio Oriente la situazione sta evolvendo sempre più rapidamente, collassando i vecchi equilibri e facendone emergere di nuovi determinati dalla vittoria dell’Asse della Resistenza. La vittoria dell’Asse della Resistenza ha dato il via ad un precipitoso riposizionamento delle alleanze; chi aveva puntato sullo smembramento di Siria ed Iraq o scommesso sul contenimento dell’Iran quale potenza regionale emergente sta correndo a riallinearsi. È un complesso lavorio diplomatico che investe tutta la regione, e che sta determinando repentini cambiamenti di fronte o tentativi di contatti sotterranei per attenuare una sconfitta che s’annuncia disastrosa.

La situazione militare e politica in Afghanistan è in continuo deterioramento. Gli attentati terroristici quotidiani condotti dal movimento dei talebani e da altri gruppi radicali, sono rivolti non solo ai governi e alle strutture militari, ma anche ai civili. I talebani controllano già circa il 40 per cento del territorio afghano, soprattutto nelle zone rurali, ma hanno aumentato le operazioni sovversive nelle grandi città, tra cui Kabul. Lo Stato islamico (Isis) sta costruendo la sua forza e l’influenza in Afghanistan e cerca di controllare altri gruppi dell’opposizione armata. In molti casi gli atti di terrorismo sono stati congiunti Talebani/Isis, in una cooperazione tattica e situazionale. La leadership dei talebani teme seriamente che i suoi militanti passino ai ranghi dell’Isis.

Il governo non riesce a far fronte alla crescente corruzione che ostacola gravemente l’attuazione dei programmi economici e sociali. L’esercito afghano e la polizia subiscono notevoli perdite nelle battaglie con l’opposizione armata, dimostrando l’impossibilità di frenare il suo attacco. Le ragioni principali sono l’insufficiente efficienza di combattimento, la scarsa retribuzione militare, la corruzione e la disperazione.

di Redazione

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