Iraq senza pace, 27 morti in attentati
Questa mattina un’autobomba è esplosa in una strada commerciale nella città settentrionale di Kirkuk vicino alla sede locale del Partito Democratico del Kurdistan, causando 16 morti e 190 feriti, lo riferiscono funzionari sanitari.
Un altro attentato con autobomba è avvenuto nella città di Tuz Khurmatu a sud di Kirkuk, provocando la morte di quattro persone e il ferimento di altre 30. L’attacco è stato condotto contro gli uffici dell’Unione Patriottica del Kurdistan, del presidente iracheno Jalal Talabani. A Baghdad funzionari governativi hanno dichiarato che cinque persone sono state uccise in tre attacchi separati. Altri attentati si sono verifcati nelle città di Baiji e Tikrit, a nord della capitale, causando due morti e sei feriti. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità per gli attentati, anche se i sospetti ricadono contro i militanti affiliati ad al-Qaeda, responsabili della maggior parte degli attacchi contro la popolazione irachena.
I recenti attentati dinamitardi si sono verificati in seguito all’uccisione di un parlamentare iracheno e alle sue guardie del corpo, nella provincia occidentale di Anbar.
Il 31 dicembre 2012 più di venti persone, tra cui diversi bambini, sono stati uccisi in un’ondata di attentati in diverse città del paese. Negli ultimi mesi il governo iracheno ha intensificato gli sforzi per aumentare la sicurezza in tutto il paese, ottenendo scarsi risultati. I miliziani che ancora oggi massacrano e terrorizzano i civili iracheni, godono dell’appoggio e del sostegno di alcuni paesi occidentali, il cui unico interesse è fomentare violenza e divisioni all’interno delle comunità religiose irachene.