Iraq: Fatah Alliance avanti nei sondaggi
Sulla base dei primi sondaggi, la lista dei candidati del partito politico iracheno Fatah Alliance è la più popolare in vista delle elezioni parlamentari del 12 maggio.
In un’intervista rilasciata all’agenzia iraniana Tasnim a Baghdad, Humam Hamoudi, alto funzionario del partito Fatah Alliance e leader del Consiglio supremo islamico dell’Iraq, ha esplicitato le posizioni e i piani futuri del suo partito politico, mentre gli iracheni si stanno preparando per le elezioni parlamentari previste per oggi. Hamoudi è il secondo nella lista dei candidati di Fatah Alliance in corsa per il parlamento.
Alla domanda sul voto del suo partito nei sondaggi, il religioso ha dichiarato che il Consiglio supremo islamico dell’Iraq ha condotto negli ultimi tre mesi una serie di sondaggi in tutto il Paese, tranne la regione del Kurdistan, i cui risultati dimostrano che l’Alleanza di Fatah ha un ampio margine di vantaggio sulle altre coalizioni. Tranne che in alcune province occidentali, Fatah Alliance sembra essere al primo posto, ha dichiarato Hamoudi.
Per quanto riguarda gli sviluppi politici dopo le elezioni, il religioso ha dichiarato che il suo partito ha già iniziato i colloqui di coalizione, dichirando che dovrebbero essere ascoltati i punti di vista delle parti da fondere. Ha quindi sottolineato la determinazione della sua alleanza a cambiare la situazione e ad affrontare le sfide con forti motivazioni e nuovi approcci.
Nessun legame con Hashd al-Shaabi
Hamoudi ha inoltre escluso legami tra Fatah Alliance e Hashd al-Shaabi (le Unità di Mobilitazione Popolare), affermando che nessuno dei candidati di Fatah è attualmente un membro delle forze di Hashd al-Shaabi. Hamoudi ha anche spiegato che il partito Fatah si ispira solo alla grande motivazione delle forze di Hashd al-Shaabi e alla loro genuina assistenza nella guerra al terrorismo, dichirando che il grande religioso sciita, l’ayatollah Seyed Ali al-Sistani, insiste anche sul fatto che le forze di Hashd al-Shaabi dovrebbero stare lontano dalla politica e rimanere combattenti popolari e sostenuti dallo Stato.
Oggi gli iracheni andranno alle urne per eleggere un nuovo parlamento nazionale, che servirà da base per la formazione di un nuovo governo. Queste di oggi sono le quarte elezioni parlamentari in Iraq dall’invasione guidata dagli Stati Uniti nel 2003 e il primo referendum nazionale dopo la sconfitta del gruppo terrorista Daesh nel 2017.
di Giovanni Sorbello