Iran: i veri attacchi di ritorsione devono ancora arrivare

Iran – I missili iraniani hanno imposto un cambiamento qualitativo nelle dinamiche della battaglia contro l’entità sionista.
In un’intervista rilasciata martedì ad Al-Manar, Mokhtar Haddad, caporedattore del quotidiano iraniano Al-Wefaq, ha affermato che i veri attacchi di rappresaglia della Repubblica Islamica devono ancora arrivare. Le ultime notizie e gli indicatori emersi nel corso del confronto in corso tra l’Iran e l’entità sionista indicano un cambiamento qualitativo nelle dinamiche del campo di battaglia.
Haddad ha osservato che il proseguimento degli attacchi missilistici da parte dell’Iran “smaschera la falsità delle affermazioni sioniste riguardo al controllo aereo e alla superiorità dell’intelligence”. Ha affermato che, nonostante le affermazioni israeliane riguardanti la distruzione dei lanciatori di missili e degli impianti di produzione iraniani, continua il lancio di nuovi missili, alcuni dei quali utilizzati per la prima volta e provenienti da più fonti. Tale sviluppo “indica uno sviluppo qualitativo nelle capacità difensive dell’Iran, in quanto evidenzia un chiaro fallimento dell’intelligence da parte del nemico”, ha aggiunto l’esperto iraniano.
Haddad ha sottolineato che Israele si vanta di aver preso di mira strutture civili, come accaduto in una strada pubblica a nord di Teheran o in piazza Gerusalemme, nel centro della capitale, qualche giorno fa, dove sono stati presi di mira degli studenti.
“D’altra parte, l’Iran risponde con attacchi precisi contro centri di intelligence sensibili, come il quartier generale del Mossad a Herzliya. Questo indica un notevole risultato di intelligence che ha confuso il regime sionista”, ha dichiarato ad Al-Manar.
Haddad ha aggiunto che le operazioni iraniane a cui stiamo assistendo oggi restano nell’ambito della deterrenza e dell’allerta. Ha citato fonti ben informate nella Repubblica Islamica secondo cui i veri attacchi di ritorsione devono ancora arrivare, e che “quanto accaduto finora è stato solo un primo segnale di allarme”.
di Redazione