Medio Oriente

Iran-Arabia Saudita, un accordo e sette successi

L’accordo tra la Repubblica Islamica dell’Iran e l’Arabia Saudita per riprendere dopo sette anni le relazioni bilaterali, è tangibile e analizzabile sotto vari aspetti.

Fatta eccezione per il regime israeliano e in una certa misura gli Stati Uniti, le reazioni sono state positive e gli attori regionali e internazionali hanno accolto con favore questo accordo, considerato una vittoria per la Repubblica Islamica da vari punti di vista. Naturalmente, si dovrebbe essere cauti sulla profondità e la portata di questa vittoria e aspettare di vedere come si svilupperanno i dettagli dell’accordo in pratica, ma finora è possibile elencare alcuni dei suoi risultati per Teheran. 

Il primo risultato per l’Iran è che dimostra che Teheran è disposta a impegnarsi nel dialogo. Le tensioni, per quanto estese e complicate, possono essere gestite se entrambe le parti mostrano flessibilità e razionalità. Ciò dimostra che, contrariamente alla propaganda e alle affermazioni occidentali, lo stallo tra America ed Europa con l’Iran non è stato dovuto all’ostinazione di Teheran, ma piuttosto a questi Paesi occidentali manca l’interesse o la disponibilità a risolvere questioni e divergenze per vari motivi.

Il secondo risultato risale agli sforzi dell’America per isolare l’Iran. L’accordo con l’Arabia Saudita, raggiunto attraverso la mediazione di vari Paesi guidati dalla Cina, è l’ultima prova del fallimento di questo sforzo. La dinamica diplomazia iraniana dall’Asia orientale all’America Latina indica che la maggior parte dei Paesi preferisce i propri interessi nazionali ai dettami degli Stati Uniti quando interagisce con l’Iran.

Alleanza strategica dei Paesi islamici

Il terzo punto riguarda l’alleanza strategica dei Paesi islamici. Anche se non dobbiamo illuderci sull’accordo tra Iran e Arabia Saudita, non si può negare che questi due Paesi sono importanti e influenti nel mondo islamico. Più Teheran e Riyadh si avvicineranno, meno successo avranno coloro che cercano di creare divisioni tra i musulmani. 

Il quarto risultato riguarda la situazione del regime sionista e la sua relazione con il suddetto accordo. Gli israeliani, specialmente nell’ultimo decennio, hanno intensificato i loro sforzi per demonizzare l’Iran e formare alleanze contro Teheran nella regione. Gli “Accordi di Abramo” sono al culmine di questi sforzi. Cercano di cambiare amici e nemici nei calcoli dei Paesi musulmani. L’accordo tra Iran e Arabia Saudita è un colpo innegabile a questo sforzo sionista.

Il quinto risultato è legato alle relazioni Iran-Usa. L’America sta cercando di ingannare la società iraniana facendogli credere che non ci sia altra via d’uscita se non un Jcpoa più grande, cioè arrendersi all’estorsione della Casa Bianca. L’accordo con l’Arabia Saudita, raggiunto a Pechino al di fuori delle equazioni statunitensi, ha dimostrato che è possibile raggiungere un accordo senza il coinvolgimento di un padrone autoproclamato. Ciò era in contrasto con l’errata convinzione del governo precedente che, se l’Iran avesse raggiunto un accordo con gli Stati Uniti, anche le relazioni con gli altri, compresi i Paesi della regione, sarebbero migliorate. Tuttavia, in pratica, è successo il contrario. 

Accordo Iran-Arabia Saudita, il ruolo della Cina

L’accordo Iran-Arabia Saudita firmato in Cina può essere considerato come il primo ingresso politico-securitario di Pechino nelle complesse relazioni dell’Asia occidentale. Questo successo è un segno di transizione e di partenza dall’attuale ordine globale. Nel nuovo ordine globale, gli Stati Uniti, a differenza del passato, non avranno l’egemonia e perderanno la loro influenza. Ad esempio, non può più fare il prepotente con i petrodollari. L’emarginazione del ruolo degli Stati Uniti nella regione e la sua esclusione dai negoziati e dalle equazioni è un significativo sesto risultato.

E infine, il settimo risultato: il fallimento di coloro che sognavano un “facile cambio di regime” attraverso il clamore mediatico in autunno godendo del sostegno aperto e nascosto del regno saudita. L’improvviso accordo di Riyadh con Teheran si è abbattuto come una valanga su questo gruppo compiacente e infido e ha dimostrato ancora una volta che anche i mercenari hanno una data di scadenza per i loro padroni. Ora sono umiliati e feriti e devono cercare un nuovo padrone.

di Redazione

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