Iran, Torri del vento meraviglia dell’ingegno antico
Iran – Immagina di vivere in una casa-oasi durante il caldo torrido dell’estate. Potrebbe sembrare insopportabile, ma grazie all’ingegno degli antichi ingegneri, gli imponenti windcatcher trasformarono queste case in paradisi di comfort!
Il ricco patrimonio architettonico dell’Iran risplende attraverso le sue ingegnose creazioni che si armonizzano con la natura e, tra queste, i generatori del vento (o badgir) si distinguono come testimonianza dell’antica saggezza ingegneristica.
Queste strutture decorative relativamente alte hanno rappresentato una soluzione sostenibile per il raffreddamento e la ventilazione nei climi aridi, anticipando di secoli e persino di millenni l’avvento dell’aria condizionata moderna.
Iran e le sue mille risorse
Si tratta di torri simili a camini, con i lati aperti, progettate per catturare le brezze che si trovano più in alto rispetto al livello del suolo e convogliarle negli edifici sottostanti. Incanalando l’aria fredda verso il basso ed espellendo l’aria calda attraverso prese d’aria opposte, forniscono una ventilazione naturale e riducono le temperature interne di ben 8-12 °C. In alcuni casi, l’aria in entrata viene diretta sull’acqua, comunemente gli acquedotti sotterranei o i qanat che scorrono sotto vaste ville o grandi case, offrendo ulteriore raffreddamento.
Anche nelle giornate tranquille, quando c’è una totale assenza di vento, utilizza l’energia solare passiva per migliorare la ventilazione naturale attraverso la convezione dell’aria riscaldata dal sole. In questo modo, l’aria calda sale attraverso di essa, attirando aria più fredda nell’edificio dall’altro lato.
Le origini degli acchiappa-vento risalgono a migliaia di anni fa: i primi esempi risalgono probabilmente ai templi persiani e persino all’arte dell’antico Egitto.
La città centrale dell’Iran, Yazd, riconosciuta come sito patrimonio mondiale dell’Unesco, ospita alcuni dei più iconici e ben conservati windcatcher. Un esempio importante è il giardino Dowlatabad di Yazd, che ospita un imponente windcatcher di 33 metri, uno dei più alti al mondo.
Questa città, circondata dal deserto, è spesso celebrata come l’apice dell’architettura a vento, mettendo in mostra sia la sua brillantezza funzionale che il suo significato culturale. Una visita a Yazd, con il suo skyline punteggiato da questi magnifici cacciatori di vento, offre uno scorcio di un mondo in cui tradizione e sostenibilità convergono.
Design e funzionalità
I collettori del vento sono solitamente costituiti da tre componenti principali: un albero, che funge da canale per l’aria; una pala aspirante, situata nella parte superiore, che cattura e dirige il vento, e un diffusore, alla base, che distribuisce uniformemente l’aria in tutto l’edificio.
Questi elementi lavorano insieme per creare una differenza di pressione, assicurando un flusso costante di aria fresca e refrigerata nel cuore delle case, dei bazar, delle moschee e persino dei palazzi.
Significato culturale e storico
Oltre ai loro benefici in termini di ventilazione, i windcatcher simboleggiano l’identità architettonica e l’artigianalità dell’Iran. La loro imponente presenza in cima alle strutture in adobe, in particolare a Yazd, Kerman e Kashan, riflette l’ingegno dei costruttori persiani che hanno armonizzato forma, funzione e sostenibilità.
Rilevanza e conservazione moderne
Nonostante i progressi nelle moderne tecnologie di raffreddamento, in alcune dimore tradizionali delle città antiche i collettori eolici continuano a rappresentare un’ispirazione per l’architettura sostenibile.
Alcuni architetti oggi traggono spunto dai loro principi, integrando sistemi di ventilazione naturale nei design contemporanei. Gli sforzi per restaurare e preservare queste strutture senza tempo evidenziano il loro valore culturale e la loro importanza storica, assicurando che le generazioni future possano meravigliarsi della loro eleganza e ingegnosità.
di Redazione