Iran – Le forze di intelligence iraniane hanno sventato 400 attentati orditi dai nemici con lo scopo di fomentare rivolte nel Paese, ha dichiarato il ministro dell’Intelligence, Esmaeil Khatib.
Nel corso di un programma televisivo, Esmaeil Khatib ha dichiarato che i nemici hanno intrapreso una guerra ibrida contro la Repubblica Islamica perseguendo atti di terrore e cercando di provocare rivolte nel Paese.
“Riceviamo molti rapporti secondo cui i Paesi nemici stanno cercando di trarre vantaggio da un’altra ondata di rivolte “telecomandate”. Negli ultimi mesi abbiamo scoperto circa 400 bombe, di cui più di 40 che sarebbero dovuto esplodere nel corso delle celebrazioni del mese di Muharram”, ha aggiunto il ministro.
Lo scorso settembre in Iran sono scoppiate rivolte sostenute da Paesi stranieri, in seguito alla morte di Mahsa Amini in un ospedale della capitale Teheran, tre giorni dopo un malore avuto in una stazione di polizia.
I risultati di un’indagine sulla sua morte hanno successivamente attribuito il tragico incidente alle condizioni mediche preesistenti di Amini, sfatando le affermazioni secondo cui sarebbe stata picchiata dalla polizia.
Nel corso del suo discorso, Khatib ha affermato che prima delle rivolte, i nemici giurati dell’Iran, inclusi terroristi ed elementi pro-Shah, hanno tenuto incontri con oltre 50 agenzie di intelligence in diversi Paesi e hanno addestrato 200 agenti a provocare la rivolta.
Budget dei 50 servizi segreti che operano contro Teheran è superiore al budget annuale dell’Iran
Il budget assegnato ai 50 servizi segreti che operano contro la Repubblica Islamica è superiore al budget annuale dell’Iran, ha osservato il ministro. Ha inoltre spiegato che i principali servizi di intelligence che agiscono contro l’Iran sono quelli di Gran Bretagna, Israele e Stati Uniti, che coordinano e dirigono le attività di altre agenzie. Questi servizi segreti hanno anche attivato una fabbrica di armi vicino al confine iraniano i cui prodotti vengono contrabbandati nel Paese.
di Redazione
