Medio OrientePrimo Piano

Rivoluzione Islamica patrimonio da difendere

Rivoluzione Islamica – Trentaquattro milioni di Iraniani (il 62% del corpo elettorale) sono andati alle urne per eleggere i 290 membri del Parlamento (il Majlis) e gli 88 dell’Assemblea degli Esperti (che si rinnova ogni 8 anni). Il ballottaggio per assegnare gli oltre 50 seggi dove nessuno ha raggiunto il quorum si terrà ad aprile; allora, il primo Parlamento eletto dopo la fine delle sanzioni sarà completo, iniziando una legislatura di importanza esiziale per tutto il Medio Oriente allargato, come ben compreso dagli amici veri (pochi) e dai nemici (tanti) dell’Iran. E lo è perché cade in uno di quei momenti in cui vengono al pettine antichi nodi irrisolti, e la Storia, dopo esser rimasta ferma per decenni, prende a correre ridisegnando equilibri, influenze, alle volte i confini degli Stati. Uno di quei momenti in cui possono infrangersi poteri ritenuti immensi e sorgerne altri; e l’Iran, dopo decenni durissimi, si trova al centro degli eventi e ogni cosa è possibile.

I media occidentali hanno fatto di tutto per deformare le dinamiche politiche iraniane, confondendole agli occhi dell’opinione pubblica: conservatori, riformisti, ultra conservatori, moderati, indipendenti, così e in cento altri modi hanno definito i vari schieramenti, quasi si trattasse di una sfida fra oscurantisti reazionari e progressisti, quando lo scontro era ed è assai più semplice: fra chi intende continuare nel solco della Rivoluzione Islamica, l’unica che ha combattuto con i fatti gli imperialismi d’ogni sorta (americano, sionista, saudita, etc.) e i loro figli avvelenati (leggi terroristi e così via); e chi vuole snaturarla, scendendo a patti con quelle forze oscure che si mostrano col volto seducente del benessere. Tutto qui.

Intendiamoci: non è che milioni di iraniani abbiano improvvisamente rinnegato i principi che animano una lotta che dura da 37 anni; non è così, malgrado ciò che si augurano in tanti. Ma la stanchezza, l’euforia di potersi lasciare alle spalle decenni duri, durissimi, può indurre molti a seguire chi, trovatosi fra le mani un potere, beninteso costruito col sacrificio di altri, intende sfruttarlo nell’interesse proprio, lasciando alla Nazione solo le apparenze mediatiche di libertà e benessere.

Un’operazione etero diretta di snaturamento dei valori della Rivoluzione, propiziata da chi ha visto per decenni frustrati i tentativi di soffocare quei principi. Un’operazione che è l’ultimo tentativo possibile per bloccare le conseguenze della Rivoluzione nel momento in cui sta per raccogliere i frutti del sacrificio di un Popolo intero nell’arco di 37 anni.

C’è questo pericolo dietro le tante esortazioni alla saggezza della Guida Suprema Khamenei; c’è questo dietro la campagna di disinformazione mediatica dell’Occidente; c’è questo dietro l’esultanza mostrata da Obama; per i nemici dell’Iran e della Rivoluzione, l’unica via rimasta è tentare di indebolirne i valori.

Ma attenzione: i successi dei cosiddetti “riformisti” sono assai meno sostanziali di quanto sbandierato; ciò che è avvenuto a Teheran, il palcoscenico posto a bella posta sotto i riflettori, non si è affatto ripetuto nel resto del Paese, e molti di coloro che sono stati arbitrariamente ascritti fra quelle fila, sono bel lontani dall’aver rinnegato i principi della Rivoluzione, tutt’altro.

Tuttavia, il pericolo strisciante di un annacquamento di quei valori esiste, e lo scontro vero è rinviato all’anno prossimo, alle elezioni presidenziali. Come già detto, snaturare le Rivoluzione Islamica sarebbe il regalo più grande per gli imperialismi di qualunque fatta, americano o sionista che sia, e la peggior notizia per la Resistenza che, proprio in questi tempi, sta vedendo la possibilità concreta di conseguire i propri obiettivi.

di Salvo Ardizzone

Mostra altro

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi