Asia

Da padre in figlio continua la discussa dinastia qatariota

di Zenab Muhammad

Dopo 18 anni, lo sceicco Hamad bin Khalifa al–Thani, abdica lasciando il proprio potere al figlio Tamim bin Hamad al–Thani, principe della Corona. L’emiro Sheikh Tamim sarà il più giovane governatore della regione, in passato è stato anche al timone degli affari di Stato per quasi un decennio. La cessione della Corona, segna una rara transizione del potere in una regione dove la maggior parte dei leader svolgono il proprio ruolo fino alla loro morte.

“È giunto il momento di aprire una nuova pagina nel cammino della nostra nazione, che la nuova generazione con la sua responsabilità porterà avanti, con le proprie idee innovative e le energie attive” ha dichiarato l’emiro in un’intervista televisiva.
Questa decisione dello shaykh era stata anticipata già nelle settimane scorse, ma è stata resa ufficiale solo ieri. Hamad al–Thani, salito al potere nel 1995 con un colpo di Stato condotto contro il padre, senza spargimento di sangue, è riuscito a trasformare il Qatar in una potenza mondiale. Lo sceicco ha rafforzato le relazioni del Qatar con gli Usa ed Israele, inoltre, concedendo agli Stati Uniti di costruire la più grande base americana in Medio Oriente.

La scelta dell’ emiro, però, è stata premeditata in un momento delicato, in cui il coinvolgimento del Qatar nel conflitto in Siria è fondamentale. I Paesi del Golfo Persico, tra cui Arabia Saudita e Qatar, stanno conducendo, ancor oggi, una guerra indiretta contro al-Assad ed i suoi alleati, in particolare l’Iran, servendosi dell’opposizione armata siriana. Il Qatar, soprattutto, sostiene finanziariamente i “ribelli” siriani. L’ erede al trono, attualmente proprietario del Paris Saint Germain Football Club, è sempre stato accanto al padre negli affari di Stato.

Il giovane principe ha ricevuto un’educazione accurata presso gli istituti della Gran Bretagna, diventando successivamente cadetto dell’accademia militare di Sandhurst. È diventato nuovo “erede apparente” del Qatar il 5 agosto del 2003, dopo che suo fratello maggiore Shaykh Jasim rinunciò ai suoi diritti in favore di Tamin. La discussa e contestata dinastia qatariota oltre al suo ambiguo ruolo in politica internazionale, deve fare i conti con le proteste sempre più dilaganti della popolazione, ormai esasperata dalle politiche di un regime sempre più sensibile ai propri “affari”, e sempre meno attento alle esigenze del suo popolo.

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