Iran – Il Capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, il generale Mohammad Hossein Baqeri, ha dichiarato di avere piena fiducia che gli usurpatori sionisti della Palestina saranno cacciati e che rinascerà una Palestina “indipendente e potente”.
In una dichiarazione diffusa mercoledì in vista della Giornata Internazionale di Gerusalemme, il maggiore generale iraniano, Mohammad Hossein Baqeri, ha dichiarato che il popolo iraniano parteciperà ancora una volta ai massicci raduni per dimostrare che la causa della Palestina e di al-Quds (Gerusalemme) è sempre viva e gli occupanti della Palestina sono condannati fallire per grazia di Dio. La liberazione dei territori occupati e il ritorno degli sfollati palestinesi faranno rivivere una “potente, indipendente e dignitosa Palestina“, ha affermato il generale iraniano.
Evidenziando la determinazione della comunità islamica a riaffermare la fedeltà agli obiettivi della Palestina durante i raduni del Quds Day, il generale ha dichiarato che i manifestanti stanno condannando il “brutale regime sionista occupante e i suoi sponsor regionali e ultra regionali”.
Baqeri ha continuato affermando che il regime al potere degli Stati Uniti deve affrontare il crollo dell'”abortivo accordo del secolo” che sta tentando di imporre alla Palestina, sottolineando che la trama americana subirà lo stesso destino delle debacle del “Grande Medio Oriente” o “Israele dal Nilo all’Eufrate”.
I pro-palestinesi di tutto il mondo celebreranno venerdì 31 maggio la Giornata Internazionale di Gerusalemme, un evento annuale durante il quale i dimostranti esprimono la loro solidarietà con il popolo palestinese e l’opposizione all’occupazione dei territori palestinesi da parte del regime sionista di Israele.
Il Quds Day di quest’anno, l’ultimo venerdì del Ramadan, sarà caratterizzato da crescenti sentimenti anti-statunitensi e anti-israeliani tra i musulmani, aggravati dalla spinta della Casa Bianca nel tentativo di imporre ciò che definisce un accordo di pace tra Palestina e Israele, noto come “Affare del Secolo“.
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di Giovanni Sorbello
