Iran, nuove sanzioni in arrivo dagli Stati Uniti
“Per l’Iran sono in arrivo nuove sanzioni”, questo è quanto affermato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il neo presidente si è detto furibondo per l’esperimento missilistico avvenuto a Teheran. “Questo è uno degli ultimi avvertimenti verso la Repubblica Islamica che sta continuando a giocare con il fuoco”, ha concluso Trump.
Il Dipartimento del Tesoro ha pubblicato un elenco con i nominativi di 13 persone e di 12 entità che andranno incontro a delle nuove sanzioni. Le entità, che poi non sono altro che aziende, hanno sede nella capitale Teheran, negli Emirati Arabi, nel Libano e nella Cina. La linea dettata dalla nuova amministrazione a stelle e strisce è molto dura nei confronti dello stato iraniano che si è visto bloccare i suoi connazionali in molti aeroporti. Molti sono stati accusati di interferenza negli affari degli alleati degli Stati Uniti in Medioriente.
Questo tipo di approccio non fa altro che mandare in visibilio i falchi di Washington che non sono mai stati favorevoli alle presunte politiche di avvicinamento, tra Iran e Stati Uniti voluti da Barack Obama. In uno dei suoi tweet, il presidente Donald Trump ha messo in chiaro che tutto quello che è stato fatto con la precedente amministrazione è acqua passata è che tra lui e l’ex presidente c’è molta differenza.
L’Iran è sotto osservazione per via del missile balistico lanciato nei giorni scorsi. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha rilasciato una dichiarazioni dove afferma che le possibili nuove sanzioni non faranno altro che mettere a rischio la nostra popolazione. Le armi, continua il ministro, non potrebbero mai essere utilizzate contro nessuno, ma solo in caso di difesa. Sono curioso, ha concluso, di vedere se tutti quelli che ci mettono sotto osservazione sono in grado di dire la stessa cosa delle loro armi.
Che la tensione tra Stati Uniti ed Iran fosse già alta era evidente ben prima del test missilistico compiuto. E’ da tenere in considerazione che i test missilistici effettuati non sono in contrasto con l’accordo nucleare stipulato nel 2015.
Le eventuali sanzioni, quindi, non andrebbero a colpire il settore nucleare ma aprirebbero nuovi scenari. L’Iran ha invitato l’amministrazione Trump ad evitare di avere delle reazioni eccessive. Il ministro della Difesa Hossein Dehghan, ha affermato che i test compiuti fanno parte di un programma di difesa già stabilito in precedenza.
di Sebastiano Lo Monaco